Riceviamo e pubblichiamo una nota della consigliera di CambiAmo Asti Angela Quaglia sulla scuola per adulti CPIA di Asti
È stato pubblicato sabato scorso, sulle pagine di un noto quotidiano, un articolo molto interessante che mette in evidenza come il CPIA ( scuola per adulti, in piazza Leonardo da Vinci), sia cresciuto nel tempo in modo esponenziale.
Oggi è una scuola con 2000 allievi ( italiani e stranieri) di 80 nazionalità diverse e con percorsi scolastici che spaziano dalla licenza media alle competenze informatiche fino al diploma di scuola superiore.
È una realtà molto vivace che unisce la “scuola” propriamente detta alle iniziative culturali promosse dagli stessi docenti.
Ma…non ho visto reazioni da parte del Sindaco e della sua Giunta ad una evidente richiesta di porre attenzione a questa realtà.
Eppure non molti giorni fa il Sindaco ha esternato la sua difficoltà a concedere la cittadinanza italiana a coloro che non parlano bene la nostra lingua.
Mi sarei aspettata che alle parole seguissero i fatti. E cioè che la scuola per gli adulti, che contribuisce a creare queste competenze necessarie, venisse finalmente presa in considerazione con la creazione di nuove aule nella manica vuota ( e piuttosto mal messa) di Piazza Leonardo da Vinci.
E invece niente.
Evidentemente oggi conta soltanto l’apparire: una “sparata” ogni tanto, a cui non seguono atti conseguenti e concreti.
Quanto può costare rimettere a posto gli altri locali della ex caserma dei vigili urbani?
In un momento in cui si spendono oltre 10 milioni di euro ( di contributo) e altri circa 200mila euro di soldi degli astigiani per abbattere e poi rifare la scuola Jona (sistemando provvisoriamente le aule nell’ex Enofila), non mi si dica che mancano le risorse per sistemare altre aule al CPIA e garantire finalmente una maggiore operatività alla scuola per adulti!
Non mi aspetto una risposta ma almeno una riflessione.
La cura della città comincia dal recupero degli spazi vuoti e inutilizzati e dalla riqualificazione di aree ( neppure tanto periferiche) che, se lasciate all’abbandono, propongono di Asti un’immagine non positiva.
Angela Quaglia