Un incontenibile e molto determinato sindaco Maurizio Rasero, ieri sera ha spiegato (un monologo in realtà perché quasi nessuno è intervenuto), in Consiglio del Palio le sue motivazioni sul perché ha voluto a tutti i costi un Palio straordinario.
Ieri sera è andato in scena un Consiglio che ha visto, appunto, un sindaco molto decisionista di fronte ad una platea di rettori (e 4 sindaci): convinti quelli cittadini, decisamente meno quelli dei Comuni.
Si è votato in apertura per la conferma del Capitando del Palio, Michele Gandolfo che con 25 voti favorevoli e 2 contrari guiderà nuovamente la manifestazione. “Non era così scontato e vi ringrazio, ne sono onorato”, ha detto Gandolfo prendendo posto.
Il sindaco è entrato subito nel vivo della discussione raccontando del suo percorso in Consiglio del Palio “dall’altra parte della barricata” e di quando non gli importava nulla della diretta della Rai. Di fatto, ha spiegato che la città non si può permettere di ignorare l’importanza e la visibilità della diretta. A tratti il suo discorso è quasi più da Rettore che da sindaco, ma questo è parte della passione.
“Già dal 1978 ci chiedevano un Palio dei borghi e uno dei Comuni e la mia proposta è arrivata dopo alcuni comportamenti di un Comune dopo il Palio di quest’anno. Mi sono chiesto quanto a loro potesse interessare il Palio. Bisogna alzare l’asticella della manifestazione che costa 200.000 euro alla collettività”.
Un Palio straordinario, sarebbe stato perfetto nel mese di maggio, nel corso del festeggiamenti per il Santo Patrono ma c’erano delle motivazioni che di fatto lo avrebbero reso impossibile, in primis il fattore economico. “Riceviamo ogni giorno persone che non arrivano a fine mese – chiosa Rasero – non sarebbe stato logico investire in costi ulteriori, rimaneva l’ultima settima di agosto ma i rettori non sono stati pronti”.
Poi stiletta “se si ama il Palio come dite, non si pensa alle ferie”.
In definitiva il Palio straordinario si correrà il 1° settembre e vedrà la partecipazione dei 14 borghi e rioni, con due batterie da sette cavalli e finale da otto, i sette comuni correranno una finale secca con la consegna di due drappi. Una formula che rimarrebbe in vigore solo nel 2019. Anche se il sindaco fa chiaramente capire che se la straordinarietà dovesse piacere, questo “format” potrebbe rimanere.
“I due Palii valgono allo stesso modo – rimarca il sindaco – vorrei che tutti si sentissero partecipi per partire nel 2020 con un piede diverso”,
Silenzio quasi assoluto dal Consiglio che non esprime dubbi o valutazioni, tranne Spandonaro di Torretta che ritiene inutile la votazione e Robino di Baldichieri “Non è chiaro cosa si pensa di fare e quali le garanzie per la continuità del Palio”.
Alla fine l’inutile votazione ha decretato che tutti i Borghi e Rioni sono d’accordo con questa formula. A sorpresa anche il Comune di Canelli e Moncalvo. No deciso dagli altri Comuni.
Ha scatenato l’applauso il commento del Capitano del Palio “sono un sentimentale, non mi sento di votare, per me il Palio è a 21. Punto”. Vota no anche Angela Motta “Per la Regione, i Comuni devono essere rappresentati, dò voto negativo”. Assenso di Monica Amasio per la Provincia (contestatissima dal parterre) e dal Consigliere delegato al Palio Mario Vespa, astensione da parte dell’Atl.
Infine l’ordine di sfilata:
Moncalvo, Cattedrale, San Secondo, Don Bosco, Nizza, Montechiaro, San Silvestro, San Damiano, Tanaro, San Paolo, Baldichieri, San Marzanotto, Canelli, Santa Maria Nuovo, San Pietro, San Lazzaro, Santa Caterina, San Martino San Rocco, Torretta, Viatosto, Castell’Alfero.
Nel commento di uno dei sindaci intervenuti, l’amarezza di tanti: “hanno rovinato il Palio”.