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Cultura e tempo libero | 24 gennaio 2019, 14:25

Prestigiosa vetrina nazionale per "Credoinunsolodio" della Compagnia nicese Spasso Carrabile

Lo spettacolo, diretto ed interpretato da artisti astigiani su testo di Stefano Massini, sarà tra i finalisti del Festival Nazionale "Gran Premio Teatro Amatoriale" di Torre Annunziata

Le protagoniste di "Credoinunsolodio" - Simona Secoli

Le protagoniste di "Credoinunsolodio" - Simona Secoli

Prestigiosa ‘vetrina’ nazionale per lo spettacolo “Credoinunsolodio” della compagnia teatrale Spasso Carrabile di Nizza Monferrato, che sabato 2 febbraio parteciperà come finalista alla quarta edizione del Festival Nazionale "Gran Premio Teatro Amatoriale" organizzato dalla FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori) presso il Teatro Politeama di Torre Annunziata (NA). Un ulteriore riconoscimento per lo spettacolo, che lo scorso 24 giugno ha già vinto il primo premio al Festival "Un Po di teatro 2018" di Leinì (TO) e che replicherà con ulteriori date a Cengio (SV) e Orbassano (TO).

Il testo – scritto da Stefano Massini, uno degli autori italiani contemporanei più acclamati – parla del conflitto israelo-palestinese e della questione irrisolta della convivenza dei due popoli nella Terrasanta attraverso lo sguardo di tre donne, interpretate da altrettante attrici astigiane.

Marta Morando sarà Shirin Akhras una giovane studentessa universitaria palestinese pronta a diventare martire per la causa a vent’anni. Loredana Isoldi interpreterà Eden Golan, una professoressa israeliana benestante aperta al dialogo con la controparte fino a quando i fatti della vita non stravolgono il suo Credo. Simona Secoli vestirà i panni di Mina Wilkinson, soldatessa americana buttata in mezzo ad un conflitto che non comprende, addestrata ad intervenire scegliendo sempre “quello che conviene”.

Matteo Campagnoli, attore astigiano e regista dello spettacolo, lo descrive così: “Le protagoniste di “Credoinunsolodio” sono queste tre donne legate tra loro, a loro insaputa, da un comune destino, che si disvelerà allo spettatore attraverso il serrato susseguirsi delle scene, in un conto alla rovescia inesorabile. Una storia non banale che alla fine, auspichiamo, indurrà gli spettatori di tutte le età a porsi qualche domanda in più sul senso del conflitto e della tolleranza”.

Redazione

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