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Attualità | 18 marzo 2019, 15:10

"Quegli alberi erano pericolosi e compromessi: prima del paesaggio viene la sicurezza dei cittadini"

Nota di precisazione della Provincia in seguito alla polemica, innescata da un post su Facebook, per l'abbattimento di 12 tigli 'storici' di Calosso

La schermata del post che ha innescato la polemica

La schermata del post che ha innescato la polemica

Non accenna a scemare la polemica, innescata da un post pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Comune di Calosso (CLICCA QUI per leggere il nostro articolo di approfondimenti), in merito all’abbattimento di 12 tigli posti lungo il viale alberato di ingresso paese. Un provvedimento che, stando a quanto si legge nel post, sarebbe stato disposto dalla Provincia “senza alcun preavviso”.

A stretto giro, l’Ente ha ricostruito tutto l’iter che ha portato all’abbattimento, avviato affidando a un esperto agronomo il controllo fitostatico/fitosanitario di 300 alberature presenti lungo le Strade Provinciali nei Comuni di Villanova d’Asti, Dusino, Villafranca d’Asti, Baldichieri d’Asti, Portacomaro e Calosso, individuate dal Servizio Viabilità con possibili problemi di stabilità, soprattutto in caso di forte vento o per altri eventi atmosferici avversi.

Sulla base dei risultati trasmessi dall’esperto e in seguito ad ulteriori approfondimenti – scrive ancora la Provincia - “è emerso che occorreva procedere all’abbattimento di circa 30 esemplari in quanto non più in condizioni di sicurezza di cui 12 nel Comune di Calosso”. Interventi ultimati tra il 13 e il 14 marzo scorso e preceduti – si legge ancora nella nota – dalla segnalazione al sindaco di Calosso “della situazione riscontrata e della necessità di procedere con l’abbattimento”.

“Purtroppo i 12 esemplari abbattuti, così come gli altri classificati in classe di pericolosità D, non erano recuperabili vegetativamente e risultavano in gravi condizioni per la stabilità e quindi pericolosi per la pubblica incolumità”, precisa la Provincia.

“Dispiace che un sindaco attacchi frontalmente un altro ente, soprattutto quando la responsabilità di eventuali danni non è in capo a lui – dichiara il presidente della Provincia Marco Gabusi - La relazione sullo stato delle piante abbattute è chiara e non consentiva altre soluzioni. Purtroppo prima del paesaggio viene la sicurezza dei cittadini e le piante, come evidenziato dalle foto dei ceppi rimasti, erano pericolose e compromesse. La Provincia ed i suoi dipendenti, seppur in una fase di predissesto, hanno investito negli ultimi anni 600.000 euro nel Comune di Calosso per interventi di dissesto idrogeologico: chi dice il contrario probabilmente non vuole ammettere l’evidenza dei fatti”.

Redazione

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