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Economia e lavoro | 25 marzo 2019, 12:21

il Piemonte piace sempre di più: oltre 5 milioni di arrivi nel 2018, "nonostante" l'effetto Web.

Crescono i turisti nella nostra regione, Asti compresa. Resta l'incognita del mercato online

il Piemonte piace sempre di più: oltre 5 milioni di arrivi nel 2018, "nonostante" l'effetto Web.

 

Oltre 5,2 milioni di arrivi negli ultimi 12 mesi, in crescita dell'1,86% rispetto al 2017 e con le presenze che sono arrivate a 15 milioni (+1,35%).

È questo il turismo in Piemonte ai tempi di Air b&b, ovvero una fetta di visitatori che però sfuggono al conto totale, anche se i recenti accordi stanno cercando di incanalarli nel monitoraggio complessivo.

"Ma ci sono anche tante altre piattaforme che sfuggono", sottolinea l'assessore regionale al Turismo, Antonella Parigi.

Tuttavia la tendenza prosegue nel suo cammino positivo, visto che dal 2009 gli arrivi sono cresciuti del 36% e le presenze del 30,2%, con i mesi estivi che la fanno da padrone. Ma anche mesi "insoliti" come Novembre o Marzo mostrano margini di crescita interessanti, addirittura a doppia cifra.

Arrivano da mercato straniero 6,6 milioni di pernottamenti con la Germania a farla da padrone seguita da Benelux e Francia. I flussi maggiormente in crescita sono invece quelli da Nord Europa, Stati Uniti, Russia e Cina.

"Nonostante le preoccupazioni con cui pungoliamo le istituzioni, i numeri sono soddisfacenti. E con il nostro marchio Yes vogliamo fare da pungolo agli operatori e imprenditori, perché non ci si sieda sugli allori".

Tra gli altri "prodotti" che piacciono, poi, spiccano la montagna (estiva, ma anche invernale), con gli stranieri che scelgono il Piemonte per i mesi caldi più che per quelli freddi, dove è la componente italiana a spingere.

Crescono Langhe e Roero (+7% abbondante per arrivi e presenze), ma anche il resto del Cuneese migliora (quasi +2%). Una crescita importante (+16,6% per gli arrivi) è quella del Novarese, ma dopo Torino e provincia è il Distretto dei Laghi a confermarsi una delle aree più attrattive.

"È importante registrazione gli operatori per rendere equa la competizione. Equità che non sempre c'è", aggiunge l'assessore Parigi. "L'innovazione del prodotto turistico tuttavia è inevitabile e deve diventare un nostro vantaggio competitivo".A rendere il tutto ancora più attrattivo, dice ancora Parigi "sono le attività all'aria aperta e l'enogastronomia, anche in abbinamento con le Langhe in un pacchetto unico. Ma non dobbiamo perdere quel posizionamento culturale che ha sempre avuto e su cui Torino ha costruito la sua attrattività turistica. Come dimostrano anche le vendite della Piemonte Card, scese di oltre l'11%, compresa Venaria. Inutile nascondersi. E numeri in calo sono anche quelli dell'aspetto più leisure, legati al divertimento e alla vita notturna".

 

Massimiliano Sciullo

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