Sono state vinte le scommesse de e sul Salone del Libro. Nonostante (o forse anche grazie) le polemiche la manifestazione si è rivelata vincente.
Oltre a presentazioni e riflessioni, il Salone 2019 ha voluto offrire un’esperienza di qualità, con una fiera rivoluzionata nella logistica e organizzazione: i 63.000 mq di spazi espositivi, la novità dell’Oval, i tre ingressi per gestire al meglio i flussi di pubblico e i molti servizi l’hanno reso accessibile a tutte le tipologie di visitatori, per una fiera davvero a misura delle persone.
Sono 148.034 i visitatori unici, in aumento rispetto al 2018, a dimostrazione che la crescita del Salone è costante di anno in anno, a cui si aggiungono i 27.000 che hanno preso parte al Salone Off, la festa dei libri nei quartieri e nel territorio che quest’anno ha offerto più di 530 appuntamenti in 270 luoghi diversi, coinvolgendo tutte e 8 le Circoscrizioni della Città di Torino e 20 Comuni del territorio con incursioni anche in Regione.
Il bilancio dell’edizione appena conclusa, Il gioco del mondo, e gli scenari futuri sono stati i temi della conferenza stampa di chiusura, tenutasi ieri nella Sala Azzurra di Lingotto Fiere.
Annunciate le date delle prossime due edizioni, quella del 2020, dal 14 al 18 maggio, e del 2021, dal 13 al 17 maggio, che verranno ideate e progettate dalla stessa squadra che ha lavorato in sinergia all’edizione 2019: Associazione Torino, La Città del Libro, che si occupa dei contatti con gli espositori, della progettazione, realizzazione e layout di spazi e allestimenti, e Fondazione Circolo dei lettori, che ha in capo la programmazione culturale e la comunicazione dell’evento. Confermata quindi la continuità e la direzione editoriale di Nicola Lagioia fino al 2021.
Quello del 2019 è stato un Salone ridisegnato per essere inclusivo, aperto al territorio, capace di andare incontro alle esigenze delle diverse tipologie di visitatori. Gli organizzatori hanno puntato su un cambio di tendenza rispetto alla vivibilità e funzionalità della fiera. Il sistema di accessi più fluido, organizzato in tre ingressi. Il pubblico ha dimostrato di aver apprezzato l’accesso Oval sud, quello collegato direttamente alla Stazione Ferroviaria del Lingotto, da cui è entrato il 50% di visitatori in più rispetto all’ingresso convenzionale dell’Oval. È stata inoltre fornita un’alternativa per quanto riguarda la ristorazione con 18 punti bar, 2 ristoranti e la gradita area street food di qualità Passaggi di gusto con la pizzeria Rossopomodoro, l’Hamburgheria di Eataly e la gelateria Guido Gobino. Tra i servizi più gettonati il baby parking gratuito al Bookstock Village, che ha ospitato circa 200 bambini dai 3 ai 9 anni, accuditi da 20 volontari.
L’edizione 2019 è stata anche Il Prossimo Passo, ovvero l’avvio di un percorso verso un Salone del Libro sostenibile. L’obiettivo è mettersi al lavoro in vista del 2020, per integrare al meglio la linea di indirizzo nell’ecosistema del Salone, coniugando contenuti, sostenibilità e innovazione in fatti e azioni concrete e vicine alle persone.
40 sale per tantissimi incontri
40 sale di diverse dimensioni – dall’Arancio, la più piccola con i suoi 40 posti, alla nuova Sala Oro da 700 – hanno accolto il pubblico che ha risposto con grande entusiasmo alla variegata offerta culturale del Salone. In oltre 116.300 hanno assistito agli eventi in programma, a cui si aggiungono i 21.733 tra bambini e giovani delle scuole che hanno partecipato a laboratori e incontri del Bookstock Village, cuore del Salone dedicato alle nuove generazioni. 335 le ore di programmazione nello spazio realizzato da oltre 10 anni grazie al generoso contributo della Compagnia di San Paolo, che quest’anno ha arricchito il calendario firmando tre cicli di workshop.
Festa Mobile, percorso curato da Giuseppe Culicchia, ha registrato un successo al di là delle più rosee aspettative. Il pubblico del Salone ha dimostrato ancora una volta di apprezzare moltissimo il programma e quindi ha affollato la Sala Granata per ascoltare Alessandro Barbero raccontare Guerra e pace; Daria Bignardi con il suo omaggio a Rosa Luxemburg; Luca Briasco che ha commosso il pubblico con il suo Melville. In un programma che ha spaziato da Pasolini a Simenon, passando per Muhammad Alì e Fruttero & Lucentini, lettori competenti, appassionati e fedeli del Salone hanno dimostrato ancora una volta di incarnare quella comunità che sceglie questi cinque meravigliosi giorni torinesi per approfondire, riscoprire, rileggere. In un anno dedicato al tema del gioco del mondo e dei confini, Festa Mobile è uscita da Lingotto per andare in un luogo simbolo, il Nuovo Mercato Centrale di Porta Palazzo, lì dove tutto si mischia: dalle vestigia romane alla Torino che oggi parla tutte le lingue del mondo.
La Plaza de los Lectores ha fatto registrare un’ottima affluenza. Grande la partecipazione agli incontri, gestiti da COLTI – Consorzio Librerie Torinesi Indipendenti, in collaborazione con l’Instituto Cervantes. Successo per la lezione di Ernesto Ferrero dedicato a Julio Cortázar, nume tutelare dell’edizioni, e per i diversi appuntamenti che hanno visto la partecipazione di Luis Sepúlveda. Tutti gli incontri con gli autori hanno fatto registrare inoltre buoni dati di vendita dei libri presentati. Lo stand proponeva solo libri di letteratura spagnola, in lingua italiana e spagnola e la vendita di questi ultimi ha superato di molto le aspettative. Il best-seller è stato Rayuela ovvero Il gioco del mondo di Julio Cortázar (Einaudi), ma con una sorprendente quantità di copie vendute anche in lingua spagnola.
GASTRONOMICA
Gastronomica, spazio per parlare e leggere di cibo, curato da Slow Food Editore e sostenuto da IBS.it, è stato preso d’assalto soprattutto il sabato e la domenica. Gli organizzatori hanno dichiarato di aver apprezzato molto l’Oval, definito il padiglione del futuro. I 18 incontri in programma hanno registrato una media di 30-40 partecipanti: tra i più graditi dal pubblico la riflessione a più voci sull’editoria enogastronomica, l’incontro con Stefano Liberti, Fabio Ciconte e Oscar Farinetti, quello sul tema dello spreco alimentare. Per la casa editrice Slow Food il trend vincente è la tematica vegetariana. I due libri più venduti: la raccolta di racconti Dalla Bassa di Gianni Brera e Salviamo il mare e gli oceani, manuale per giovani lettori.
LE MARCHE
Lo spazio della Regione Marche, ospite dell’edizione, ha registrato una partecipazione di pubblico superiore a ogni previsione. Numerosi gli appuntamenti sold out, in primo luogo quelli dedicati a Giacomo Leopardi; da segnalare tra gli incontri più seguiti quello con Luca Mercalli. La tradizione cartaria di Fabriano è stata tra le eccellenze marchigiane, protagoniste al Salone, grazie alla presenza di Sandro Tiberi, uno degli ultimi maestri artigiani. Al termine, il team responsabile degli eventi ha tenuto a sottolineare un punto fondamentale: la scelta di inserire il programma della Regione Marche all’interno del programma generale del Salone è stata la carta vincente che ha permesso di aumentare in maniera esponenziale il numero dei visitatori.
ARENA PIEMONTE
L’Arena Piemonte ha dato vita a un programma ricco di eventi, premiati da una grande affluenza di pubblico. Questo programma è stato frutto del gioco di squadra tra Giunta Regionale, Consiglio Regionale e il Coordinamento Torino Pride.
Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e Salone Internazionale del Libro: un legame che si conferma vincente a favore dell’Istituto di Candiolo. Con il progetto Un caffè per la Ricerca, realizzato con il supporto di Lavazza e Acqua Valmora, sono stati erogati oltre 1.000 caffè che hanno permesso di raccogliere importanti fondi per le attività di cura e di ricerca dell’Istituto. Inoltre proprio dal Salone è stato lanciato l’SMS solidale 45527, attivo fino all’8 giugno e legato alla Partita del Cuore che si giocherà il prossimo 27 maggio all’Allianz Stadium. Allo stand della Fondazione erano in vendita i biglietti dell’evento e il numero di persone che hanno deciso di aderire ha dato un’ulteriore spinta verso il “tutto esaurito”, facendo già toccare quota 35.000 biglietti venduti.
La parità di genere è la sfida più urgente per la democrazia. Lo pensa il 28% delle 1.400 persone che hanno partecipato, grazie ai tablet messi a disposizione allo stand di ActionAid e online, al sondaggio del gioco Vivicrazia. Essere protagonisti e impegnarsi in prima persona per il bene della democrazia: questo l’obiettivo del progetto. Tanti gli ospiti del Salone che hanno partecipato e tanti i ragazzi tra i 12 e i 18 anni coinvolti nei laboratori, che hanno contribuito a scrivere il Manifesto della democrazia futura, perché anche le nuove generazioni chiedono un mondo più equo e più giusto, che si realizzerà solo quando i diritti di tutte e tutti saranno difesi, per riaffermare che siamo uguali.
Bookstock Village. Le nuove generazioni al Salone
5.300 mq di superficie per l’area dedicata a bambini e ragazzi, quest’anno spostata nel Padiglione 2, quindi nel cuore del Salone. 25.248 gli studenti iscritti, tra questi 7.400 provenienti dal territorio nazionale. 1.200 le classi che hanno partecipato, arrivate a Torino con 2.294 accompagnatori. Utilissimo il parcheggio riservato ai bus privati delle scuole, che ha facilitato l’ingresso dei giovani alla fiera. Gli studenti sono così suddivisi: 4.191 i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori e 7.854 gli allievi e allieve delle elementari e medie prenotati agli incontri del Bookstock, per un totale di 12.045 partecipanti. A questi si aggiungono i 1.606 bambini e ragazzi nelle sale fuori dal Bookstock.
Salone Off
Il Salone Off ha portato la cultura dappertutto, nelle 8 Circoscrizioni di Torino e in una ventina di Comuni della Città Metropolitana. Oltre 530 appuntamenti in più di 270 luoghi diversi, pensati come un invito a esplorare il territorio attraverso le voci degli autori e le pagine della letteratura. Incubatore di idee e progetti, moltiplicatore di luoghi e collaborazioni, laboratorio di sperimentazione di forme innovative di promozione del libro e della lettura, il Salone Off ha registrato quest’anno oltre 27.000 presenze.
Adotta uno scrittore
Con oltre 370 autori adottati in 17 anni, il progetto sostenuto dall’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte in collaborazione con la Fondazione con il Sud, il Cesp (Centro studi scuola pubblica – Rete nazionale delle scuole ristrette) e il Provveditorato Amministrazione Penitenziaria per il Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta, si è confermato anche nel 2019 come uno degli strumenti più innovativi per promuovere la lettura fra i più giovani.
L’edizione 2019 ha coinvolto infatti 369 classi, 12 case di reclusione, 1 ospedale, 1 sede universitaria, per un totale di 11.251 studenti e 148.000 biglietti omaggio.
GLI ASTIGIANI
Tanti gli astigiani al Salone del Libro di Torino, tra autori, editori e visitatori
Due le case editrici che hanno rappresentato il territorio. Una è la «veterana» Scritturapura, che da anni presenta la sua produzione editoriale al Salone. Allo stand la presidente della cooperativa editoriale, Eva Capirossi, affiancata da Carla Forno, responsabile della Fondazione Centro Studi Alfieriani che ha presentato l’edizione nazionale delle opere di Vittorio Alfieri. Nello stand è stata ospite anche l’altra Fondazione astigiana intitolata a Giovanni Goria con le recenti pubblicazioni delle mostre curate da Franco Rabino e Pierluigi Fresia per il progetto «Mutamenti» e la ristampa anastatica dello studio sulle cantine sociali realizzato da Giovanni Goria 50 anni fa.
Allo stand è stata ospite inoltre la giovane scrittrice olandese Wytske Versteeg che ha presentato il suo romanzo «Boy». L’autrice ha potuto visitare anche il Monferrato, di cui si è dichiarata affascinata, con la guida di Carlo Cerrato, tra i soci di Scritturapura.
L’altra casa editrice astigiana è Letteratura Alternativa guidata da Romina Tondo e Pablo T, che ha portato al Salone un drappello di autori di fresca pubblicazione: Roberto Portinari con «Deliri tascabili», Mauro Crosetti («Il silenzioso dolore dell’anima»), Roberto D’Angelo («Il prossimo bersaglio sarai tu»), la pianista Anna Dari («Prigioniera libera»), Valentina Zaggia («Stanza 53»), Gabriela Voinea («Very for you. Un amore impossibile»), Fulvia Dorigo («Indizi dal passato»), Maurizio Matassi («Ambra celeste»), Martina Laniero («Silenzi del passato»), Domizia Moramarco («Nel ventre e nell’anima»), Giovanni Gozzano («Sono libero quando sogno»), Chiara Audenino («Racconti di bambini maleducati»), Silvia Bologna («Storia di una formica»), Gianfrancesco Timpano («Aspettando che venga sera») e Alberto Oliveri («Nelle tasche di un amore»).
Ospite dello stand degli editori del Piemonte, Analogon Edizioni di Valentina Valente, che ha presentato l’appena pubblicato «L’obbligo» di Stefan Zweig e «I Lieder di Richard Strauss» di Erik Battaglia.
Autori astigiani hanno presentato i loro libri: nello stand di SEM, Società editrice milanese, Laura Calosso ha proposto il suo terzo romanzo «Due fiocchi di neve uguali». Appena tornata da New York, Manuela Caracciolo è stata nello stand di Cairo editore con «Tutto ciò che il paradiso permette». Da Fratelli Frilli invece Fabrizio Borgio («Asti ceneri sepolte») e Maurizio Blini («La strategia del coniglio»).
Tra i visitatori ci sono stati anche astigiani acquisiti. Sono i giovani richiedenti asilo di Dusino San Michele che sono andati in trasferta al Salone del libro con un sogno: incontrare il loro idolo e «padre spirituale». Domenica l’hanno realizzato: Demba, Phill, Peter, Moses, tutti originari della Nigeria, hanno conosciuto e abbracciato lo scrittore, drammaturgo e poeta loro connazionale Wole Soyinka, premio Nobel nel 1986, una delle voci più rappresentative della lettatura africana.
"Durante l’incontro e le letture di Soyinka facevano fatica a non commuoversi - racconta Elisabetta Serra, alla guida dell’Ecomuseo Bma che ospita i ragazzi e che li ha accompagnati nella visita torinese - La poesia ha un messaggio potente che noi non riusciamo più a cogliere. I ragazzi nigeriani invece ne sono stati sopraffatti. Poi conoscono e amano Soyinka, perché per loro è un padre della patria".
I CANELLESI
Due scrittori canellesi sono stati premiati sabato. Si tratta di Marco Branda e di Gianna Menabreaz, i cui racconti sono stati scelti per essere pubblicati all’interno dei due volumi della raccolta antologica Racconti dal Piemonte 2019, edita da Historica Edizioni, di Cesena.
I lavori dei due autori canellesi sono stati selezionati all’interno di una vasta produzione inviata in occasione del concorso, giunto alla quinta edizione, indetto dall’editore in collaborazione col sito Cultora (www.cultora.it).
Marco Branda, 23 anni, laureato in Lettere Comparate e Cinema al King’s College di Londra, dove sta attualmente frequentando il Master in Cinema, ha all’attivo la pubblicazione di alcuni racconti e di molte recensioni cinematografiche per siti specializzati. Marco ha presentato un racconto dal titolo Gli invisibili, storia breve ambientata in un non meglio identificato villaggio del Piemonte in cui si verifica un singolare fenomeno: alcuni abitanti nascono o diventano di punto in bianco invisibili. Nessuno è certo di come l’anatema colpisca, ma i più concordano che l’artefice sia la masca che vive dietro ai pini. Il primo a proporsi di spezzare il malocchio è Autìn, che, in quanto settimino, è immune alle arti oscure della masca. La strega promette di sciogliere l’incantesimo se il ragazzo riuscirà a superare le sue prove. Il racconto è una riflessione sulla cultura del pregiudizio e sulla diffidenza della tradizione di fronte al cambiamento.
Gianna Menabreaz, nata a Canelli 75 anni fa, ha pubblicato sei libri. Dopo l’esordio nel 2002 con la storia della propria famiglia raccontata ne L'abbandono, nel 2005 ha dato alle stampe Il sentiero che porta in collina. Un paese, le vite, in cui protagonista diventa l'intera comunità canellese. Nel 2008 è stata la volta de Gli ultimi testimoni: memorie di deportati e internati nei lager nazisti, testo dotato di un robusto impianto storiografico curato dall’Associazione Memoria Viva. A pugni chiusi, pubblicato nel 2012, è la biografia intellettuale e morale di Olimpio Marino, il comandante partigiano “Freccia”. Nel 2017, è stata la volta di Così è stato il mio tempo. Storie di vita vissuta, raccolta di memorie di amici del canellese. Nel dicembre 2018, infine, esce Fiori nel deserto. Testimonianze di "Giusti fra le Nazioni", libro che narra le vicende della famiglia Luzzati-Tedeschi, ospitata e messa in salvo sulle colline di Loazzolo e Calosso. Il racconto incluso nell’antologia, dal titolo Il nostro torrente Belbo ieri e oggi, ha come punto d’inizio il 4 novembre 1994, giorno in cui Canelli fu devastata da una spaventosa alluvione che sconvolse buona parte della valle Belbo. Partendo da quel ricordo doloroso, Gianna ripercorre il periodo dei soccorsi portati dai volontari, ricostruisce la storia della costruzione della cassa d’espansione a monte del centro di Canelli, nei luoghi de La luna e i falò, ricorda il Cinto pavesiano, veramente esistito, ma, soprattutto, ci parla di Gian Carlo Scarrone, cui oggi quel luogo è dedicato. Gianna indugia a lungo nella descrizione del Parco Scarrone, della bellezza e del senso di pace che ispira quando si passeggia sui suoi argini. Ne descrive la flora e la fauna e il succedersi delle stagioni. Traspare, evidente, la sua enorme gratitudine nei confronti di Gian Carlo, un gigante che ci ha lasciato in eredità un Belbo più pulito, più vivibile, da custodire e sul quale vigilare.