Francesca Capellino, sindaco uscente di Buttigliera d’Asti “pasionaria” e intraprendente ci ha raccontato il percorso che l’ha portata a candidarsi al Consiglio Regionale con la lista “Sì Tav, Sì lavoro con il Piemonte nel cuore, lista civica in appoggio alla presidenza di Alberto Cirio.
“Conosco personalmente Cirio – spiega – è una delle prime persone che ho conosciuto quando sono stata eletta sindaco e, nonostante il suo ruolo da parlamentare, è sempre stato disponibile. Credo che un presidente di Regione debba tenere conto delle piccole realtà e ‘abbracciare tutti’”.
Un percorso curioso e interessante il suo. 40 anni, ragioniera saluzzese ma astigiana per amore, volontaria in Croce Rossa, mamma di due bimbi che ora hanno 8 e 5 anni, ha lavorato in due studi notarili finché non ha smesso di lavorare per dedicarsi alla famiglia, in occasione della nascita del suo secondo bambino.
Il 23 aprile 2014 data per lei “impressa a fuoco nella mente”, il marito le disse che la lista non si sarebbe presentata, “nessuno si mette in lista”e lei ha deciso di provare a metterci la sua passione e l’attaccamento a quello che era diventato il suo territorio.
“La mia famiglia ha appoggiato l'idea, nel giro di due giorni abbiamo fatto partire il tutto e… abbiamo vinto. Per me una grande sfida. Ora mi occupo anche con mia marito della sua azienda agricola, volevo dedicare il mio tempo a fare qualcosa di buono per gli altri. Sono stata fortunata, ho avuto con me dei grandi professionisti”.
Cinque anni di mandato, non sempre semplici, in cui spesso ha dovuto chiedere sacrifici ai dipendenti del Comune “Bisognerà tornare ad assumere – racconta – ho chiesto ai dipendenti di farsi in quattro . Li ringrazio perché hanno avuto la pazienza di operare per il bene comune”.
Buttigliera d’Asti è un po’ “tra due fuochi, tra astigiano e torinese” un territorio variegato che ha spinto Francesca Capellino a tentare la carta regionale per essere voce proprio di questo tipo di territorio.
“La sanità è la voce a cui tengo di più, soprattutto per le lunghe attese al pronto soccorso, o per le liste di attesa e il taglio dei posti letto. Non si tiene abbastanza conto degli anziani che sono sempre di più. Tengo molto anche all’assistenza alle famiglie: tariffe agevolate per gli asili nido sarebbero fondamentali, così come la creazione di posti di lavoro per tutelare i piccoli comuni”.