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Politica | 30 maggio 2025, 12:50

"Ma quale propaganda a scuola, il segretario si informi"

Anche Mario Malandrone, consigliere comunale del gruppo "Ambiente Asti", interviene nel dibattito sul presunto volantinaggio pro Sì in un istituto cittadino

Mario Malandrone

Mario Malandrone

Il volantinaggio ormai è risaputo che è avvenuto fuori dalla scuola, su suolo pubblico. 

Questo è un dettaglio non secondario: parlare di "propaganda a scuola" genera un'immagine fuorviante e rischia di creare allarmismo ingiustificato. Distribuire materiale informativo in uno spazio pubblico, accessibile a tutti, è un diritto sancito dalla nostra democrazia. E gli insegnanti, delegati sindacali hanno ben chiare le regole di dove si può diffondere e dove no materiale. 

Gli esponenti di Fratelli d'Italia dovrebbero essere più preoccupati dello stato dei salari dei lavoratori della scuola, ancora più bassi da a inizio gennaio a oggi e fanalino di coda dei salari in Europa. Il pluralismo si rispetta quando si rispettano lavoratori che pongono rivendicazioni sui diritti sul lavoro o a cui sta cara la cittadinanza dei propri alunni, che sono Italiani in tutto, ma non di fatto. 

E mentre si scandalizzano non ricordano che incontri con esponenti di Fratelli d'Italia, invece, si sono svolti regolarmente dentro la scuola in oggetto, organizzati proprio dai giovani di Fratelli d'Italia benedetti da una consigliera di FdI che è docente nell'istituto, senza che allora nessuno di loro sollevasse obiezioni. E in quel caso sì che c'erano violazioni all'etica professionale e alla imparzialità della scuola. 

Occorre ricordare Il partito di Fratelli d'Italia in consiglio comunale si è schierato a sfavore dell'ordine del giorno per dare diffusione all'appuntamento referendario, che rimarcava un principio costituzionale. Evidentemente il pluralismo ha una sua definizione molto elastica, che si applica solo quando conviene e ovviamente fa paura. 

Cosi come fa paura l'informazione libera, da sempre nelle scuole si distribuiscono volantini di ogni colore politico. Nei miei anni scolastici ne ho ricevuti di ogni colore, ero nipote di una generazione che liberò l'Italia dal fascismo, l'anno della mia maturità morirono Falcone e Borsellino e quindi un'analisi sui valori l'avevo, non mi influenzava ricevere materiale di ogni tipo. 

Forse qualcuno ha dimenticato che i giovani non sono burattini da manovrare, ma persone con capacità critica e idee proprie. E qui si tratta di futuro: sicurezza sul lavoro, essere cittadini a pieno titolo, certezza di lavoro sicuro. Tutte cose che ovviamente fanno paura ai giovani di Fratelli d'Italia! I giovani hanno un cervello e sono perfettamente in grado di formarsi un'opinione propria, vagliando tra varie idee, discernendo. 

Sottovalutarli significa non riconoscere il loro ruolo attivo e la loro autonomia di pensiero. Dibattito politico-sociale e propaganda partitica sono cose diverse. Il confronto sui temi è fondamentale per la crescita democratica, e confondere le due cose fa più danno che altro. Ovviamente questo è un elemento oscuro per chi ha una matrice storica di destra e per chi invita al non voto. 

Forse la vera paura è che i giovani possano formarsi un'opinione libera e consapevole, senza filtri o imposizioni. E non avere il monopolio dei giochini politici di informazione all'interno e all'esterno della scuola, sindrome delle destre a livello internazionale, negli Usa si bacchetta Harvard, qui i docenti che in pubblica via danno volantini su cittadinanza e sicurezza sul lavoro e lavoro non precario. E se questo è un problema, allora il discorso sul pluralismo e sulla libertà di pensiero perde ogni credibilità. 

Mario Malandrone - Consigliere comunale Ambiente Asti

Al direttore


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