Non è stata una notizia improvvisa (purtroppo anche negli anni passati c'erano stati periodi non facili), ma senza dubbio un colpo pesante a un mondo occupazionale piemontese e astigiano che già non gode di ottima salute.
Sono infatti circa 250 i lavoratori della nostra regione coinvolti nel fallimento della Shernon Holding srl, società dal nome ignoto ai più, ma che lo scorso anno aveva acquisito i punti vendita a marchio Mercatone Uno.
Sono 8 i punti vendita in Piemonte, di cui 5 nelle province di Novara e Vco, ma anche nel Torinese (circa 25 i lavoratori), nell'Astigiano e nell'Alessandrino. Il tribunale di Milano ha esposto il semaforo rosso e 2000 dipendenti distribuiti lungo tutto la penisola ora si ritrovano a contemplare il baratro di fronte a sé. E proprio i rappresentanti dei lavoratori della Mercatone Uno sono stati la cornice - involontaria - nella giornata di lunedì della crisi a cinque stelle presso il Mise, dove hanno incontrato il vicepremier Luigi Di Maio proprio nel momento dell'analisi del voto in casa grillina. In quell'occasione i sindacati hanno sottolineato l’urgenza immediata di un intervento per salvaguardare l’occupazione e il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro famiglie, mentre il curatore fallimentare ha avviato la procedura per la restituzione dei punti vendita di Shernon all’amministrazione straordinaria e quindi il rientro delle lavoratrici e i lavoratori.
"Lunedì, al ministero - racconta Cosimo Lavolta, segretario regionale della UilTucs - abbiamo avuto le prime rassicurazioni di impegno e Di Maio ha incontrato i vertici dell'Inps per avviare la cassa integrazione di almeno due anni con data retroattiva, in modo che non ci siano assenze totali di reddito per i lavoratori".
Sempre per i lavoratori, inoltre, si sta lavorando per il trasferimento aziendale (dai curatori fallimentari del tribunale di Milano all'amministrazione straordinaria di quello di Bologna) a far data da sabato scorso, 25 maggio, quando i dipendenti sono andati negli stabilimenti trovando i cancelli chiusi.
"Speriamo che qualcosa si sblocchi - prosegue Lavolta - ma oggi il ministero incontrerà anche i fornitori e i creditori di Mercatone Uno, per trovare canali di approvvigionamento garantito (dal Ministero, ndr) che consentano di completare le consegne dei mobili già ordinati e pagati dai clienti. Allo stesso modo, servirà l'ok all'esercizio straordinario per far partire i camion per le consegne". "
Questa mattina a Villafranca i lavoratori e i sindacati a saranno in presidio davanti al mobilificio, e arriveranno diversi sindaci a portare solidarietà ai 23 dipendenti ed alcuni interinali che avevano un lavoro fino a venerdì scorso quando è arrivata la notizia della chiusura.
Sarà anche un "battesimo del fuoco" per la neo sindaca di Villafranca Anna Macchia.