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Economia e lavoro | 12 luglio 2019, 06:15

Quanto è cresciuto Moise Kean!

L’attaccante ex-Juve ed ex Asti è oggi un centravanti completo

Quanto è cresciuto Moise Kean!

Ne ha fatta di strada Moise Kean in tutto questo tempo: dopo aver trascorso un anno nelle giovanili dell’Asti ed essersi poi formato definitivamente nella Juventus, oggi il giovane attaccante della Nazionale di calcio italiana è un centravanti di sicuro affidamento su cui può contare l’Everton allenato da Carlo Ancelotti. La sua velocità e la sua capacità di smarcarsi saranno alla lunga molto utili ai Toffees che stanno pian piano provando a migliorare l’11° piazzamento attualmente occupato in Premier League. Ciò che abbiamo sempre ammirato del numero 27, e che ha evidentemente apprezzato lo stesso Massimiliano Allegri che lo fece esordire in Serie A il 19 novembre 2016 al posto di Mario Mandžukić durante quel famoso match vinto per 3 a 0 con il Pescara, è la sua fisicità unita a una buona tecnica individuale. Saper “spostare” i difensori, prendendo ottimamente posizione, è una caratteristica che ogni futuro bomber dovrebbe avere, e Kean la possiede eccome! Certo, egli non è ancora un campione fatto e finito, quanto un astro nascente del cielo calcistico nostrano che brilla già di luce propria. L’esperienza che lo vedrà un domani non troppo lontano essere protagonista assoluto con la maglia dell’Everton lo trasformerà in quel magico bomber che noi tifosi azzurri attendiamo da tempo immemore.    

Dalla città di Asti fino ad arrivare a Liverpool

Moise Kean nell’anno in cui vestiva la casacca dell’Asti era considerato un giovanissimo di sicure prospettive, ma mai ci saremmo aspettati una crescita così importante. Il 2010, periodo in cui militava nel Torino, è stato secondo noi il momento di svolta poiché, di lì a poco, sarebbe successivamente approdato sul pianeta Juventus e se ne sarebbe andato dopo quasi un decennio. L’esperienza bianconera lo ha formato sotto tutti i punti di vista e ora che gioca per i Toffees ha l’opportunità unica per sfondare definitivamente. Se non durante il prossimo match contro l’Arsenal, ci aspettiamo di vederlo in campo almeno con il Manchester United oggi in difficoltà. Crediamo infatti che contro i Red Devils il suo apporto potrebbe risultare decisivo al fine di sparigliare le carte di un incontro di cartello che promette puro spettacolo. La versatilità di Moise, attaccante centrale che sa anche giocare da seconda punta, servirebbe eccome per fare male alla squadra allenata da Ole Gunnar Solskjær, non certo brillante in difesa. Inoltre, il suo essere imprevedibile - alla Juventus ben ricordano le sue prodezze, tra cui quella bellissima doppietta contro l’Udinese - è ciò che ci vorrebbe per mettere in crisi proprio questo tipo di avversario. Carlo Ancellotti, maestro di calcio secondo solo al mitico Arrigo Sacchi, sa bene quanto potenziale abbia il giovane e siamo sicuri che presto terrà conto delle sue caratteristiche davvero uniche.

In cosa può migliorare Moise Kean?

Come tutti i promettenti attaccanti di appena 20 anni che prendono parte ai campionati di calcio più importanti, Kean deve migliorare sotto molti punti di vista: in primis dovrebbe incidere maggiormente nel momento in cui scende in campo visto e considerato che vive ancora di fiammate improvvise. Un bomber vero è chiamato, almeno in questo football moderno, a non estraniarsi mai (a meno di non essere CR7!) e a partecipare attivamente sia alla fase offensiva sia a quella difensiva. I numeri di prestigio tentati con il pallone sono certamente importanti ma quando non sono fini a se stessi. Moise tende ancora troppo spesso a provare la giocata e spesso non serve. Non solo: il giovane numero 27 dell’Everton deve imparare a trovare più frequentemente la via del goal; sebbene abbia dimostrato in carriera di sapere come fare per gonfiare la rete, e questo è un bene, con la sua nuova squadra si è sbloccato solamente un mese fa contro il Newcastle. L’arrivo sulla panchina di Ancellotti è coinciso con un suo maggior impiego (ecco spiegata la grandissima felicità dopo il primo goal) e forse d’ora in avanti Kean avrà le chances indispensabili per poter offrire quel contributo che l’Everton ha sempre ricercato in lui nel momento in cui ha deciso di ingaggiarlo. I tempi di Asti, città che vanta una storica tradizione per ciò che riguarda il calcio a 5 e soprattutto quello a 11, sono ormai un ricordo sbiadito nel tempo, eppure l’anno trascorso con i colori biancorossi è stato anch’esso uno step necessario per il percorso di crescita del calciatore italiano.      



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