Le visite mediche per i dipendenti rappresentano un obbligo normativo fondamentale che tutela la salute individuale e collettiva nei luoghi di lavoro. Questi controlli, eseguiti dal Medico Competente designato dal Datore di Lavoro, si articolano in diverse tipologie e includono esami clinici specifici in relazione ai rischi presenti. La loro corretta esecuzione contribuisce a prevenire malattie professionali, ridurre l’assenteismo e migliorare la produttività aziendale. Al contempo, stabilisce diritti e doveri precisi per Lavoratori, Medici e Datori di Lavoro, garantendo un equilibrio tra sicurezza, benessere e normative vigenti.
Le visite mediche aziendali: finalità e quadro normativo
Le visite mediche per i Lavoratori sono accertamenti sanitari obbligatori volti a verificare l’idoneità del dipendente a svolgere le proprie mansioni senza compromettere la propria Salute e la Sicurezza dei colleghi. Rientrano nell’ambito della Medicina del Lavoro, disciplina che valuta l’impatto dell’attività professionale sul benessere fisico e psicologico.
Ad organizzare e supervisionare queste visite è il Medico competente, nominato dal Datore di Lavoro, il quale definisce frequenza e modalità degli accertamenti in base ai rischi specifici associati alla mansione e all’ambiente di lavoro. La normativa impone che tali controlli siano effettuati obbligatoriamente in situazioni di esposizione a fattori di pericolo come sostanze chimiche, rumore intenso, vibrazioni o radiazioni, oppure in caso di assunzione, cambio di mansione con diversa esposizione a rischi o rientro dopo lunghi periodi di assenza per malattia.
Tipologie di visite e loro contenuti
Le visite mediche aziendali si suddividono in diverse categorie, ciascuna con finalità e tempistiche specifiche:
● Visita preassuntiva: eseguita prima della stipula del contratto di lavoro, al fine di accertare l’idoneità del candidato alla mansione che dovrà rivestire.
● Visita preventiva: eseguita dopo la stipula del contratto e prima dell’inizio dell’attività lavorativa, ossia prima dell’esposizione ai rischi di mansione.
● Visita periodica: effettuata a intervalli regolari per monitorare lo stato di salute in relazione ai rischi professionali.
● Visita straordinaria: richiesta da parte del Lavoratore in presenza di sospetti peggioramenti delle condizioni fisiche o psichiche collegati al lavoro.
● Visita per cessazione del rapporto: prevista alla fine del contratto in caso di esposizione a rischi specifici.
● Visita dopo assenza prolungata: obbligatoria dopo più di 60 giorni di assenza continuativi per malattia, per valutare l’idoneità al rientro.
● Visita per lavorare durante la gravidanza: richiesta dalle Lavoratrici che intendono lavorare durante l’ottavo e nono mese di gravidanza.
Durante questi accertamenti, vengono raccolte informazioni anamnestiche dettagliate, sia personali sia lavorative, e si eseguono esami clinici di base, quali controllo della pressione arteriosa, test della vista e dell’udito. In presenza di rischi specifici, si ricorre a esami più approfonditi come analisi del sangue, esami spirometrici per valutare la funzione polmonare, audiometria, elettrocardiogrammi. L’esito della visita si traduce nella redazione di un Certificato di Idoneità che può essere completo o soggetto a limitazioni temporanee o permanenti, a seconda delle condizioni riscontrate, oppure evidenziare una inidoneità temporanea o permanente.
Obblighi e responsabilità: il ruolo di Datore di Lavoro, Lavoratore e Medico competente
La corretta gestione delle visite mediche aziendali coinvolge più attori, ciascuno con compiti ben definiti. Il Datore di Lavoro deve garantire la Sorveglianza Sanitaria, designare il Medico competente, comunicare dettagliatamente i rischi presenti in azienda e pianificare regolarmente le visite obbligatorie. È inoltre responsabile di assicurare che tutti i dipendenti rispettino le scadenze previste per gli accertamenti.
Il Lavoratore ha il dovere e l’obbligo di sottoporsi alle visite secondo il calendario stabilito, cooperando attivamente e fornendo informazioni veritiere sul proprio stato di salute. Deve inoltre segnalare tempestivamente eventuali sintomi o problematiche che possano influire sull’idoneità lavorativa.
Il Medico Competente, infine, programma ed esegue le visite con rigore, esprimendo un giudizio chiaro sull’idoneità alla mansione. Egli redige e aggiorna la Cartella Sanitaria del Lavoratore, garantendo la riservatezza delle informazioni secondo quanto previsto dalla normativa sulla privacy. Collabora anche con il Datore di Lavoro nell’identificazione e nella Valutazione dei Rischi, proponendo misure preventive aggiuntive se necessario.
A chiarire il ruolo dell’organizzazione nella Sorveglianza Sanitaria è la Dott.ssa Roberta Rovere, RSPP, con circa dodici anni di esperienza in GDM – https://www.gdmsanita.it/ e specializzata nel coordinamento organizzativo della Sorveglianza Sanitaria. La Dott.ssa Roberta non è un Medico ma da oltre dodici anni si occupa in ambito operativo di Medicina del Lavoro, facilitando il raccordo tra Datore di Lavoro, Medico Competente e Lavoratori. «Una pianificazione accurata delle visite, con scadenze chiare e procedure ben definite, contribuisce a ridurre disservizi e garantire la continuità della prevenzione», spiega. «Anche la corretta gestione delle informazioni sui rischi è determinante perché consente al Medico Competente di impostare accertamenti mirati e realmente utili per tutelare la salute dei dipendenti».
Tempistiche e durata delle visite
Per consentire una corretta organizzazione, la comunicazione della data e dell’orario della visita deve avvenire con un preavviso generalmente compreso tra cinque e sette giorni lavorativi. Tale periodo consente al dipendente di pianificare la propria partecipazione e prepararsi adeguatamente agli accertamenti.
La durata media di una visita standard, come quella preventiva o periodica, varia dai quindici ai trenta minuti. Qualora si rendano necessari esami specialistici o approfondimenti specifici, il tempo impiegato può estendersi fino a circa un’ora.
Conseguenze dell’esito non idoneo
Nel caso in cui la visita medica evidenzi l’inidoneità temporanea del Lavoratore a svolgere la mansione assegnata, il Datore di Lavoro deve valutare la possibilità di assegnare al dipendente incarichi compatibili con le sue condizioni di salute. Se non si identificano alternative adeguate e il Lavoratore non può svolgere alcuna attività in azienda, è prevista la sospensione temporanea fino al miglioramento certificato da successivi accertamenti.
Qualora la situazione di inidoneità si configuri come permanente il Datore di Lavoro deve provvedere ad attuare immediatamente quanto previsto dall’articolo 42 del D.Lgs 81/08, se l’esito di tale attività dovesse concludersi con l’impossibilità di ricollocamento in altre mansioni, il rapporto di lavoro può essere concluso secondo quanto stabilito dalla Legge e dal Contratto Collettivo applicabile, tutelando i diritti di entrambe le parti.
Benefici per aziende e Lavoratori
L’implementazione regolare delle visite mediche aziendali si traduce in vantaggi tangibili per tutte le parti coinvolte. Dal punto di vista aziendale, la prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni contribuisce a ridurre l’assenteismo, incrementando la produttività complessiva. Inoltre, il rispetto delle normative evita sanzioni legali e contenziosi, migliorando la reputazione dell’impresa sul mercato del lavoro.
Per i Lavoratori, questi controlli favoriscono un ambiente di lavoro più sicuro e sano, promuovendo il benessere psicofisico e incrementando la motivazione e la soddisfazione personale. La Sorveglianza Sanitaria rappresenta quindi uno strumento fondamentale per tutelare la salute individuale e collettiva, sostenendo un clima lavorativo positivo e sostenibile.














