L'origine del rione gira attorno alla romanica Torre Rossa. Non bella, di più. Uno dei monumenti più antichi e affascinanti di Asti, che la leggenda racconta esser stato l’ultima prigione di San Secondo, prima del martirio. Molto probabilmente era una delle due torri di una delle principali porte d'ingresso nella cinta muraria.
Accanto alla torre venne costruita, intorno al Mille, una chiesa intitolata al Santo Patrono, che resistette fino a inizio ‘700, quando venne demolita per costruire l'attuale chiesa di Santa Caterina. Splendido esempio di barocco, arricchito da piacevoli influenze neoclassiche.
Di fronte colpiscono ancora ampi segmenti delle antiche mura, la più grande opera edilizia della città nel periodo medioevale, di recente ripulite e valorizzate.
Anticamente il rione era denominato borgo San Marco, sito nei dintorni dell’omonima via odierna. Per questo nello stemma di Santa Caterina è presente un leone, simbolo di forza e vittoria, sinonimo dell’orgoglio rionaiolo. Vittoria raggiunta nel Palio cinque volte, con i colori rosso e celeste.
Nello stemma, oltre al leone di San Marco, un giglio dorato, evoluzione della tradizionale palma del martirio di santa Caterina, a ricordare anche la casa d'Orléans che dominò per lungo tempo sulla città. I suoi rionaioli sono i Caterini o Caterinotti, o anche i Gigliati.
Ex sanguine caelesia il loro motto.