Lo stato dell’illuminazione pubblica cittadina, già in passato al centro dell’attenzione dopo l’attivazione del sistema a led, rientra nuovamente nel dibattito politico locale.
“Il flash intermittente del led ‘impazzito’ sul cavalcavia Giolitti, visibile in video sulla pagina Fb del M5S Asti, in questo stato da parecchi giorni è solo l'apice di ciò che da tempo ci preoccupa sulla gestione dell'illuminazione pubblica affidata ad Asp che a sua volta si avvale della società interna AEC – Asti Energia e Calore. Quest' ultima, ricorderete, è la stessa che avrebbe dovuto gestire anche il Teleriscaldamento fortunatamente naufragato dopo anni di nostre battaglie”, scrive in una nota stampa il Movimento 5 Stelle Astigiano.
Aggiungendo: “Già nel lontano 2015 sostenevamo che il piano economico finanziario sull’illuminazione a led non ci convinceva per l'irrisorio vantaggio economico del Comune, per la della durata della concessione addirittura di 25 anni, per le modalità di concessione definibile quasi capestro, per le voci contenute nel quadro economico. E se già allora non ci convinceva oggi ci convince ancor meno. Nei mesi di marzo e aprile 2019 abbiamo infatti presentato una serie di interrogazioni sul tema led ed in particolare sul rispetto del capitolato speciale d'appalto le risposte di questa Amministrazione purtroppo sono state disarmanti e imbarazzanti”.
“Evidenziammo poi addirittura la mancanza del collaudo nonostante le tempistiche fossero scadute da tempo, un sistema informativo che dopo pochi mesi dall’attivazione venne a mancare per essere rivisitato. E che dire poi delle molte zone in città ancora oggi troppo buie… Tutto ciò insieme ad altre comunicazioni poco chiare sono sintomatiche che qualcosa non funziona e non sta proprio funzionando”.
A cinque mesi dalla segnalazione di queste criticità, i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno presentato ulteriori interrogazioni con le quali richiedono se “a distanza ormai da oltre 4 anni dalla stipula del contratto è stato eseguito il collaudo delle opere e nel caso cosa è scritto sul certificato tenuto conto di tutti i disservizi esistenti in città”.
“Si vuole sapere poi – spiegano ancora i consiglieri comunali pentastellati – se l’Amministrazione Comunale ha provveduto a verificare, con quali modalità, in che data e quale ufficio la presenza di una sede operativa, un magazzino del concessionario. Ciò andava fatto entro 6 mesi dalla stipula del contratto per garantire una costante presenza sul territorio ed un servizio puntuale ed efficace che ad oggi sembra non esserci”.
Il Movimento ricorda poi il duplice esposto, su teleriscaldamento e illuminazione, presentato all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) che, in merito al teleriscaldamento, ha recentemente richiesto ad Asp l’invio di ulteriore documentazione.
“Nell' attesa di conoscere in modo approfondito il parere e le richieste dell’Anac tramite nostro accesso agli atti richiesto nei giorni scorsi sulle quali ad oggi Asp e Comune sono super abbottonati – concludono i pentastellati – , andiamo avanti con le nostre azioni sul tema illuminazione pubblica nella convinzione che tale atto, riguardante ora specificatamente il teleriscaldamento, inevitabilmente coinvolgerà anche l' affidamento dell'illuminazione pubblica. Nel frattempo, insieme a tutti i cittadini astigiani continuiamo a goderci gli eccezionali effetti stroboscopici da discoteca sul cavalcavia”.