Autonomia differenziata, fondi europei e semplificazione. Sono questi i tre assi prioritari cui si è mossa la giunta regionale guidata da Alberto Cirio dall'insediamento lo scorso 6 giugno, ripercorsi oggi dal Presidente nella tradizionale conferenza stampa di fine anno.
Tanti i temi affrontati: dalla Tav su "cui non si torna indietro", all'Asti-Cuneo definita "una ferita aperta", all'agricoltura fino all'edilizia sanitaria e scolastica. Un'ora e mezza di "monologo" del governatore, che ha parlato dei successi raggiunti e degli obiettivi.
Tra le novità del 2020 l'adozione di un codice deontologico, su modello dei commissari europei, per garantire la trasparenza dell'attività di consiglieri regionali, assessori e direttori. "Ci stiamo lavorando in questi giorni - ha spiegato Cirio - alla luce anche degli episodi che hanno caratterizzato la cronaca recente".
Il governatore non ha mai citato direttamente l'ex assessore regionale Roberto Rosso, in carcere dallo scorso 20 dicembre con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso nell'ambito di un'inchiesta sull' 'ndrangheta della Finanza. È notizia di questa mattina poi che Rosso si è dimesso anche da consigliere regionale e comunale. Sul suo successore in giunta regionale il Presidente ha voluto chiarire che non è urgente. "Nei primi mesi del 2020 - ha spiegato - verrà individuata la persona migliore per sostituire Rosso, che dovrà essere interna al consiglio regionale".
Altra novità riguarda la nuova sede della Regione al Lingotto. "Da gennaio - ha precisato - ci sarà una task force, che abbiamo già individuato, sul grattacielo: la fine del cantiere è prevista nel 2020 e trasferimento dei dipendenti entro l'estate 2021".