Continua l’emergenza sovraffollamento nelle carceri piemontesi, dove 4508 detenuti vivono in spazi che al massimo potrebbero accoglierne 3671. Il dato è emerso stamattina durante la presentazione del “Dossier criticità”, documento di sintesi delle principali carenze strutturali e logistiche nelle 14 carceri piemontesi.
"Per risolvere il problema - ha spiegato il garante dei detenuti della Regione Piemonte Bruno Mellano - è necessario un progetto complessivo e investimenti cospicui, basti pensare che a livello nazionale arrivano meno di 4 milioni di euro a fronte di una richiesta di oltre 50 milioni".
Il dossier analizza le situazioni dei penitenziari regionali, con le proposte di intervento in vista del 2020. A Torino, dove vivono 400 detenuti in più rispetto alla capienza massima, nel nuovo anno è prevista l’installazione di un sistema di videosorveglianza delle aree comuni, la riorganizzazione e il potenziamento dell'Articolazione psichiatrica, l’eliminazione dei bagni a vista nelle celle di osservazione psichiatrica, il rifacimento dei tetti e la realizzazione di una Casa famiglia protetta per le mamme detenute con bambini. Migliorie anche per il carcere minorile "Ferrante Aporti", con l'ampliamento del numero delle camere di pernottamento, così da separare i minori (14-18 anni) dai giovani adulti (18-25) ed evitare fenomeni di bullismo. Fra i progetti da attuare, anche il recupero degli spazi del vecchio padiglione detentivo minorile per arricchire l'offerta formativa e scolastica e la realizzazione di una sala per riunioni ed eventi in uno spazio già esistente ma che al momento è poco utilizzato.
Molteplici gli interventi nel Cuneese. Alla casa di reclusione “Giuseppe Montalto” di Alba, fra le altre cose, è in programma la ristrutturazione del padiglione principale, chiuso dal gennaio 2016 per un’epidemia di legionella. Al carcere di Cuneo sarà avviata la ristrutturazione del padiglione “ex giudiziario” chiuso da circa dieci anni e del padiglione “Cerialdo”, dove sono collocati i detenuti in regime di 41 bis. Interventi anche alla casa di reclusione di Saluzzo, necessari dopo la trasformazione del plesso in carcere esclusivamente dedicato a detenuti in regime di alta sicurezza.
Ad Asti è già stata annunciata la realizzazione di un nuovo padiglione detentivo utilizzando una parte dello spazio ad oggi occupato dalle aree verdi, mentre a Biella sarà completamente attivato il laboratorio tessile che al momento impiega 20 operai. Durante l’incontro, infine, sono stati resi noti i numeri dei suicidi avvenuti nelle carceri italiane nel 2019: a togliersi la vita sono stati 52 detenuti a cui si aggiungo 11 agenti penitenziari.