“Cinquemila posti di lavoro a rischio ci fanno parlare di calamità occupazionale: l’obiettivo di oggi è approvare in maniera condivisa un atto per chiedere lo stato di emergenza occupazionale del Piemonte”. Così il presidente Alberto Cirio ha aperto la seduta straordinaria del Consiglio Regionale dedicato alla crisi del mondo del lavoro e della manifattura nella nostra Regione.
Lo scorso 18 dicembre davanti a Palazzo Lascaris c’era stata una mobilitazione dei lavoratori dell’Embraco, Mahle, Lear, Olisystem e Alpitel. Il governatore - insieme ai capigruppo di maggioranza e minoranza – all’epoca aveva incontrato i sindacati, annunciando al termine del confronto "come Regione siamo pronti a dichiarare lo stato di emergenza occupazionale del Piemonte ed istituire un tavolo di lavoro permanente per affrontare la crisi occupazionale del territorio, che ormai è come se fosse una grave calamità naturale”.
Temi appunto centro del Consiglio straordinario di oggi. “Il mio desiderio – ha spiegato Cirio in apertura - è di chiudere la seduta approvando un atto collegiale di tutto consiglio regionale, un documento condiviso che certifichi questo stato di emergenza occupazionale, che non è meno grave di quella legata ai fattori ambientali, e che contenga alcune richieste specifiche che hanno bisogno di sostegno da parte del governo”.