“A che servono gli uomini”? A chiederselo e a spiegarlo questa sera dal palco del Teatro Alfieri la brava attrice Nancy Brilli, nella commedia di Jaia Fiastri, per la regia di Lina Wertmuller, musiche di Giorgio Gaber e Jacopo Fiastri.
Alle 21 (Teatro esaurito) salirà sul palco con Daniele Antonini, Nicola D'Ortona, Giulia Gallone, Igi Meggiorin, con la partecipazione di Fioretta Mari (produzione Primoatto).
Giovedì 13 febbraio alle 21 un nuovo tutto esaurito: Nancy Brilli è la
LO SPETTACOLO NELLE PAROLE DELLA REGISTA E DELL'ATTRICE
Nancy Brilli veste i panni di Teodolinda, Teo per gli amici, una donna in carriera stufa del genere maschile, che si definisce soddisfatta della sua vita da single ma rimpiange di non aver mai avuto un figlio. Un giorno scoprirà che il suo vicino di casa, timido e terrorizzato dalle donne, lavora presso un istituto di ricerche genetiche dove si pratica l’inseminazione artificiale.
Con il pretesto di una visita all’istituto, Teo ruberà la provetta numero 119, riuscendo a diventare madre senza avere i fastidi di un rapporto con l’altro sesso, che finora si è rivelato solo fonte di delusioni. Durante la gravidanza, spinta dalla curiosità, cercherà però in tutti i modi di conoscere il nome del donatore, e con uno stratagemma riuscirà a scoprirlo. Questo innescherà una serie di situazioni comiche e offrirà numerosi spunti di riflessione sul ruolo attuale della donna, sempre più emancipata ma in costante conflitto con i dogmi della società civile.
Spiega Lina Wertmüller: “A dispetto del titolo, questa non è una commedia femminista, ma è più attuale che mai, toccando un tema caro a molte donne sole: il desiderio di avere un figlio. Con leggerezza, ironia, equivoci e tante risate, la commedia racconta l’avventura di una donna determinata, che ritiene di poter vivere felicemente sola e che decide, prima che sia troppo tardi, di mettere al mondo un figlio, sfruttando le possibilità della fecondazione artificiale. Ma è proprio la gravidanza a mettere Teo di fronte alla sua solitudine e a mettere in discussione la sua visione del mondo. Nata nella tradizione a me molto cara del teatro di Garinei e Giovannini, A che servono gli uomini sarà per me come un ritorno a casa, agli anni in cui muovevo i miei primi passi nel mondo dello spettacolo, sotto le ali leggere e musicali dello storico duo. Ed è anche un affettuoso omaggio a chi dopo di me è stata al loro fianco, e al grande musicista Giorgio Gaber, autore delle canzoni”.
Aggiunge la stessa Nancy Brilli: “Diceva il grande Pietro Garinei che se Jaja Fiastri fosse nata in America sarebbe stata una Lillian Hellmann, o una Nora Ephron. In realtà qui da noi ha dovuto lottare per veder riconosciuto il suo reale valore, per vedere il suo nome al posto giusto. Da grande commediografa è stata capace di utilizzare la leggerezza come qualità fondamentale, come risposta alla crisi di cui tutti siamo testimoni, un modo talentuoso per trovare la forza di modificare la realtà... Jaja mi ha continuato a chiedere, nel tempo, di portarlo in scena. Lo faccio ora. Questa non è solo una commedia, è un atto d’amore".