Il giorno dopo il DPCM (Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri), che pone tutto il nostro Paese sotto restrizioni più stringenti (QUI IL DECRETO UFFICIALE) ci si è svegliati (anche se ormai da diverse settimane la situazione era chiara) con la consapevolezza di essere in un momento storico dal quale occorre uscire "remando" tutti nella stessa direzione.
Il presidente del Piemonte Alberto Cirio, dopo la conferenza stampa del presidente Conte ha diramato un messaggio a tutti i piemontesi
Prendendo in prestito una frase di Biagio Antonacci "Se tutti soffiassimo insieme le nuvole se ne andrebbero", dobbiamo fortemente capire che siamo tutti su una grande barca che non deve andare alla deriva, ma deve giungere al porto in tutto il suo splendore facendo scendere i passeggeri in salute; magari non tutti si saranno divertiti in questa crociera, ma staranno bene.
Tutta Italia quindi è accomunata da norme e limitazioni più stringenti che vanno rispettate senza se e senza ma.
Leggere (ed è notizia di queste ore) che in diverse parti d'Italia questa notte c'è stato l'assalto ai supermercati notturni, o che, dopo una vittoria alle supplettive in Umbria, una deputata ha postato le foto di una festa con tanti invitati in barba ad ogni regola di buon senso è sconfortante.
Ma non ci si deve arrendere e cercare di uscirne più forti di prima, con la speranza anche di una forte ripresa economica.
IN CASA ANCHE IL SINDACO RASERO
Da qualche giorno è a casa anche il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, che come dichiarato da lui stesso qualche giorno fa, insieme a Paolo Lanfranco, presidente della Provincia, sono stati in contatto con il presidente della Regione Alberto Cirio, risultato positivo al Coronavirus. Al sindaco è stato fatto il tampone, i risultati potrebbero arrivare oggi, è asintomatico, ma in caso di positività prolungherà il suo isolamento lavorando da casa.
MESSAGGI POSITIVI DALL'ASTIGIANO
In Piemonte e nell'Astigiano per fortuna, in queste ore, arrivano messaggi positivi da diverse parti. Negozianti, commercianti di diverse categorie cercano di gestire la propria attività facendo rispettare doverosamente le direttive del DPCM, altri decidono a malincuore ma con coscienza di chiudere l'attività per qualche giorno.
DIVERSE ATTIVITA' HANNO SCELTO LA CHIUSURA
Tra i tanti e come simbolo vi segnaliamo la chiusura della Pasticceria Bosca di Canelli. "La Pasticceria Bosca - scrivono Sergio e Michelina in un post Facebook - ha deciso di chiudere la sua attività al pubblico per tutta la settimana, perchè siamo convinti che sia la cosa giusta da fare.
Questa decisione non è per nulla semplice, ma è un SACRIFICIO NECESSARIO.
Non siamo in vacanza,ma è nostro diritto e DOVERE di cittadini dare il nostro contributo alla bellissima e amata città di Canelli (e non solo).
Abbiamo preso questa grande decisione nel più totale rispetto e responsabilità,
verso tutti i nostri clienti e nei confronti di tutto lo staff che lavora con passione assieme a noi ogni giorno.
Speriamo con tutto il cuore che la nostra scelta possa aiutare ad arginare la diffusione di questo virus. Siamo convinti che un sacrificio fatto oggi possa rendere migliore i giorni futuri. O almeno, nel nostro piccolo, lo speriamo tanto!
Non vediamo l’ora di accogliervi di nuovo con una buona brioches appena sfornata, un caffè caldo e i nostri freschi pasticcini.
Fino ad allora vi ringraziamo di cuore per la vostra comprensione e solidarietà".
UNA TESTIMONIANZA/SUGGERIMENTO DI CHI HA IL "POSTO FISSO"
"Sto andando a lavorare e penso a tutte le persone che soffriranno gli effetti economici di questa crisi. Mi viene un'idea...Io ho un posto pubblico e percepisco uno stipendio fisso. Devo fare qualcosa nel mio piccolo x aiutare le partite iva e i loro dipendenti. E allora per esempio continuerò a pagare la palestra, anche se non posso andarci, e non chiederò il rimborso di servizi già pagati di cui non posso usufruire. Se avete uno stipendio sicuro, non chiedete il rimborso dello spettacolo a cui non potrete assistere, del viaggio che non potrete più fare, del ristorante già pagato. In questo modo l'effetto economico negativo si distribuisce tra tutti. Si chiama solidarietà o senso di appartenenza ad una comunità. È una piccola goccia, ma ognuno può fare la sua parte"
SMART WORKING E FABBRICHE
E come loro molti altri che silenziosamente e coraggiosamente, con dignità e responsabilità chiudono le serrande in attesa di un momento migliore. Le aziende che possono permetterselo praticano lo smart working, qualcuno cerca di attivarsi. Le fabbriche ovviamente, non potendo chiudere, si organizzano con diverse misure, nella speranza di poter continuare a lavorare con "serenità".
Qualcuno, attraverso i social, si impegna in modo ammirevole a cercare di aiutare chi può avere bisogno:"Se sei over 70 - si legge in un gruppo astigiano - se hai patologie e sei solo e impossibilitato dal muoverti di casa, contattami. Qui su Facebook o in privato. Oppure tramite sms o whatsapp al 3493118704. È il mio numero personale, ma non squilla a numeri anonimi o a me sconosciuti. Solo sms e whatsapp.
Il mio furgoncino Sereno è a disposizione, posso raggiungervi anche in ztl.
Sono disponibile dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30.
Ovviamente il servizio è GRATUITO.
Nonni ed anziani state a casa. Siete una risorsa troppo importante e quella più a rischio. Alla spesa ci pensiamo noi.
Colgo anche l’occasione per rivolgermi a qualsiasi persona voglia rendersi disponibile a fare lo stesso.
Tuteliamo gli anziani. Evitiamo l’assembramento.
Mettiamo la parola fine a questa storia".
Abbiamo scelto questi esempi per sottolineare che questa può essere una strada per cercare di uscirne davvero tutti insieme.
Senza dimenticare i dati quotidiani, senza dimenticare il lavoro estenuante ed encomiabile di tutte le professioni sanitarie e anche chi, come noi, cerca di fare il proprio lavoro con serietà, senza guardare a orari, nelle difficoltà economiche di tutti.
Aiutiamoci, ne usciremo più forti.