Parte da Torino la diretta realizzata da Morenews e diretta da Patrizia Corgnati di Linea Italia Piemonte: un approfondimento che tutte le testate del gruppo hanno realizzato direttamente da casa in ottemperanza al decreto ministeriale che impone di rimanere a casa. Una diretta che dopo primi minuti ha registrato già più di mille collegamenti.
A Torino la situazione risulta variegata, molte attività hanno deciso di chiudere e il centro si è svuotato di fatto. Nella periferia tante attività commerciali sono aperte. Le persone tendono a rispettare le regole, si evitano assembramenti anche se non in modo capillare.
A Varese, una delle zone più interessate dall'emergenza la situazione si complica e va affrontata con maggiore consapevolezza. La zona sta rispondendo nel modo giusto con attenzione anche se non manca qualche caso limite di comportamento fuori dalle linee. Per tutto il territorio è stata una giornata triste per la notizia di Roberto Stella, presidente dell'ordine dei medici che è deceduto a causa del Corona Virus, affrontandolo in prima linea.
Il sentiment degli astigiani è invece variato nel corso dei giorni. La prima reazione sabato notte è stata veemente e il sindaco Rasero ha trasmesso in diretta un video esprimendo molta rabbia alla decisione del governo, finita anche sul New York Times. Con il passare del tempo si sta prendendo coscienza che con una serrata totale di qualche tempo, ciò potrà andare a vantaggio di tutti.
A Sanremo e Imperia inizialmente si pensava fosse qualcosa di lontano fino a quando non è arrivata ad Alassio. In quel omento la nostra provincia ha iniziato a preoccuparsi davvero. Poco prima dello stop alle scuole si pensava potesse esser solo una normale influenza poi si è compreso il vero peso della situazione.
Cuneo è stata molto decisa sulla serrata che ha coinvolto il del 90% delle attività intesa come responsabilità verso le persone e verso si dipendenti. La città si conferma come il primo capoluogo che dal basso ha preso una decisione condivisa da tutti. In questo senso il cuneese è già avanti.
A Genova e Savona tutto è partito dall'alassino che ha segnato il problema iniziale in Liguria. Come in tutte le altre regione anche qui ci sono evidenti problemi economici soprattutto per quanto riguarda il turismo ma la soluzione più giusta sembra la chiusura totale.
A Biella sono 36 i casi positivi in ospedale e circa 50 in isolamento. La percezione sta crescendo tantissimo: in molti hanno già chiuso per la responsabilità verso clienti e i dipendenti. Esiste però ancora una coda di persone che no ha capito la problematica: il messaggio deve essere chiaro per tutti e cioè quello di stare a casa.
Ad Alba i casi sono pochi per ora tra questi c'è anche il governatore Cirio e l'assessore Tronzano. La situazione è tranquilla anche se da punto di vista produttivo molte multinazionali hanno approvato chiusure importante come quella del gruppo Miroglio mentre la Ferrero nei giorni scorsi ha deciso di optare per lo smartworking.
Nel territorio Verbania, Novara e Ossola la situazione è simile a quella di Biella. Anche qui molte attività hanno optato autonomamente per la chiusura. Il problema che si sente maggiormente è quello del frontalierato che vive orari convulse: migliaia di persone che raggiungono la Svizzera dove le regole sono diverse.
E lo sport? Trovarsi di fronte ad una pandemia a pochi mesi dalle olimpiadi sta scatenando reazioni di assoluta preoccupazione. Psicologicamente c'è molta paura da parte degli atleti e di tutti i giocatori. Anche da loro arriva il messaggio per tutti: state a casa perchè essere giovani non vuol dire essere immuni.
La diretta è visibile su tutte le pagine facebook dei nostri giornali.