L’annuncio che molti si attendevano in questi giorni era stato anticipato ieri da Alberto Cirio, nel corso della diretta Facebook con la quale il governatore aggiorna i piemontesi da che, domenica 8 marzo, la positività al Coronavirus lo ha costretto all’isolamento nella sua abitazione di Alba.
"Pensiamo a quei 175 che attualmente sono nelle nostre terapie intensive. Stiamo predisponendo delle strutture ospedaliere nuove che destineremo specificatamente alla cura del Coronavirus.È un lavoro enorme, ma vogliamo avere la possibilità di curare tutti. Tra domani (oggi, ndr) e dopodomani dovremmo essere in grado di comunicare importanti novità. Il sistema sanitario piemontese non lascerà solo nessuno", aveva detto il presidente della Giunta regionale nel fare il punto sulla situazione dei posti-letto e della ricerca, da parte del Piemonte, di soluzioni capaci di incrementare la dotazione di spazi capaci di ricevere l’alto numero di pazienti che fatalmente accompagnerà i giorni che porteranno al picco dei contagi, prima che la chiusura del Paese disposta nei giorni scorsi dal Governo abbia l’effetto di contenimento previsto dagli epidemiologi.
Quella soluzione – è la conferma che si attende a minuti dall’Assessorato alla Sanità – è proprio quella del nuovo ospedale di Verduno, di cui proprio in queste settimane era attesa l’apertura, prima che la pandemia che ha investito il Paese stravolgesse le agende della sanità nazionale e locale.
Per Verduno – è ora la notizia attesa dal provvedimento al varo in queste ore dalla Giunta regionale – è finalmente giunto il momento dell’apertura. Un’inaugurazione che non avverrà nelle forme attese – quelle dell’ospedale unico che Alba e Bra attendono da oltre vent’anni, con un portato di polemiche per la sua localizzazione molto discussa e per i lunghi tempi occorsi per il suo completamento, da anni annunciato e continuamente rimandato.
Grazie a una disponibilità teorica di 340 posti, la struttura che poco più di anno fa il territorio decise di intitolare alla memoria di Michele e Pietro Ferrero (la famiglia industriale albese aveva donato 5 milioni di euro per le sue dotazioni, mentre altri 20 milioni sono stati raccolti grazie alle iniziative di crowdfunding messe in campo negli ultimi 15 anni Fondazione Nuovo Ospedale Alba Bra ) ora si pone come una carta potenzialmente importante per la Regione, che ha deciso di farne il punto di riferimento dell’intera regione per la terapia intensiva.
“Apriamo Verduno – ha confermato intanto l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi –. E non come nuovo ospedale di Alba e Bra, ma come struttura di riferimento per l’intera regione per la terapia intensiva”.
"Molti nuovi posti letto, centinaia, – si legge in una nota del Consiglio regionale – che danno un buon margine di sicurezza alla tenuta della rete ospedaliera piemontese in questo momento di grave stress sanitario provocato dal coronavirus".