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Attualità | 23 aprile 2020, 11:51

La peste durante l’era di Maometto e oggi il Covid. Come cambia il Ramadan anche ad Asti

Da domani, per un mese, la comunità musulmana vive il Ramadan. Niente moschee ma preghiere nelle case

L'Imam di Asti

L'Imam di Asti

Dopo la Pasqua ebraica e quella cristiana è il momento, per i musulmani di tutto il mondo, quindi anche i tanti che vivono ad Asti e nell'Astigiano, vivere il Ramadan in un momento storico segnato dall’isolamento .

Si inizia domani 24 aprile e durerà un mese ed è un momento che storicamente segna un grande fermento ma non quest’anno.

Si aprirà, come da tradizione, con il giorno di Hilāl (la luna crescente) e terminerà con Īd al-Fitr, la Festa della Rottura conclusiva.

Ma non è la prima volta che capita come ci spiega l’Imam di Asti Abdessamad Latfaoui: ”Durante la vita di Maometto ci fu la peste e aveva fatto la preghiera nella sua moschea a Medina dicendo che non si doveva uscire dal villaggio esattamente come la quarantena di adesso, ed era successo anche ad Omar, successore di Maometto di avere a che fare con la peste”.

Il Ramadan sarà osservato normalmente quindi, ma all’interno delle case con la preghiera in videoconferenza. “I volontari consegneranno le spese a chi ha bisogno, grazie alla Caritas e ai Servizi Sociali. Quest'anno niente moschea niente preghiere di Attaraouih. È un dovere. Perché è così Dio ci ama”, continua l'Imam.

Nella comunità musulmana astigiana nessuno al momento ha contratto il Covid, resta comunque il fatto che determinate categorie non sono obbligate a seguire il Ramadan, chi è debilitato da malattia, le donne incinte o in allattamento, o, solitamente, chi è in viaggio.

Prosegue l’Imam:”La preghiera facoltativa di Attaraouih si celebrerà a casa di ciascuna famiglia, nella chiamata alla preghiera è cambiata la frase ‘Venite per il vostro bene in moschea’, ora si dice ‘Pregate nelle vostre case, ovunque vivete. Alla Mecca ci sarà l’Imam e altre quattro persone per essere in contatto spirituale”

Betty Martinelli

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