Dopo la Pasqua ebraica e quella cristiana è il momento, per i musulmani di tutto il mondo, quindi anche i tanti che vivono ad Asti e nell'Astigiano, vivere il Ramadan in un momento storico segnato dall’isolamento .
Si inizia domani 24 aprile e durerà un mese ed è un momento che storicamente segna un grande fermento ma non quest’anno.
Si aprirà, come da tradizione, con il giorno di Hilāl (la luna crescente) e terminerà con Īd al-Fitr, la Festa della Rottura conclusiva.
Ma non è la prima volta che capita come ci spiega l’Imam di Asti Abdessamad Latfaoui: ”Durante la vita di Maometto ci fu la peste e aveva fatto la preghiera nella sua moschea a Medina dicendo che non si doveva uscire dal villaggio esattamente come la quarantena di adesso, ed era successo anche ad Omar, successore di Maometto di avere a che fare con la peste”.
Il Ramadan sarà osservato normalmente quindi, ma all’interno delle case con la preghiera in videoconferenza. “I volontari consegneranno le spese a chi ha bisogno, grazie alla Caritas e ai Servizi Sociali. Quest'anno niente moschea niente preghiere di Attaraouih. È un dovere. Perché è così Dio ci ama”, continua l'Imam.
Nella comunità musulmana astigiana nessuno al momento ha contratto il Covid, resta comunque il fatto che determinate categorie non sono obbligate a seguire il Ramadan, chi è debilitato da malattia, le donne incinte o in allattamento, o, solitamente, chi è in viaggio.
Prosegue l’Imam:”La preghiera facoltativa di Attaraouih si celebrerà a casa di ciascuna famiglia, nella chiamata alla preghiera è cambiata la frase ‘Venite per il vostro bene in moschea’, ora si dice ‘Pregate nelle vostre case, ovunque vivete. Alla Mecca ci sarà l’Imam e altre quattro persone per essere in contatto spirituale”