Dopo quella inscenata alla vigilia di Pasqua – quando ha alzato le serrande del suo salone per richiedere attenzione sulla difficile situazione economica in cui, causa misure di contenimento della diffusione del Covid-19, versano la sua e altre attività del settore – questa mattina Francesca Bufalino, titolare del negozio “La Fenice” di corso Galileo Ferraris, ha inscenato una nuova azione simbolica.
Nel giorno della Festa dei Lavoratori, ha listato a lutto il negozio, con tanto di ceri votivi e un manifesto funebre, affisso alla vetrina, in cui si legge “Qui giace una partita IVA – Vittima dimenticata dallo Stato – Si uniscono al cordoglio tutte le partite IVA nazionali”.
“Non sono ancora arrivati neppure gli aiuti minimi promessi e nel frattempo io ho accumulato debiti – ha affermato per spiegare le ragioni della sua protesta – Non so quando potrò riaprire e neppure se avrò abbastanza lavoro per pagarli. E comunque, lavorare per pagare debiti non è vita. Io il mio pezzo di pane sicuro non lo avrò più”.
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