Sicuramente una giornata che verrà ricordata nei libri di storia, qualcosa che era assolutamente normale "prima", oggi ha il sapore felice della conquista.
Da oggi infatti, l'ultimo DPCM, ci permette di spostarci da una regione all’altra, specificando che"A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti sul territorio nazionale possono essere limitati solo con provvedimenti in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree".
CI SI PUO' SPOSTARE NELLE SECONDE CASE
Sarà quindi consentito trasferirsi nelle seconde case e andare in un luogo diverso dalla propria residenza senza avere le classiche giustificazioni degli ultimi due mesi quali i motivi lavorativi, la salute e l'urgenza.
DATI RASSICURANTI
I dati sulla curva del Covid-19 sono rassicuranti: ieri nessun decesso registrato nella nostra regione e l'astigiano non ne registra ormai da quattro giorni e le terapie intensive o i reparti degli ospedali si svuotano rapidamente.
Il presidente della Regione Alberto Cirio sostiene che "Possiamo dire di essere tranquilli, con numeri rassicuranti. Scendono i contagi nonostante l'aumento di tamponi, che ad oggi sono undicimila al giorno garantiti dai nostri laboratori. E cala costantemente il numeri dei ricoverati Covid in terapia intensiva e in Medicina Generale. non solo: rispetto a due mesi fa, oggi siamo in grado di prevenire nuovi contagi o di bloccare sul nascere nuovi focolai. Anche per questo dico che la riapertura avviene in piena sicurezza".
I DATI SONO POSITIVI
"Grande merito - ha aggiunto Cirio - va dato all'accordo che abbiamo fatto con i medici di base e alla crescita della medicina territoriale. Oggi siamo in grado di individuare subito i malati e il quadro dei contagi è positivo, anche se siamo ancora lontani dall'immunità di gregge. I dati ci dicono che i test sierologici effettuati sulla popolazione piemontese risultano positivi nel 7% dei casi. Si tratta di persone che hanno contratto il virus e hanno ancora gli anticorpi. Tutte loro vengono segnalate al medico di base che prenota immediatamente un tampone per verificare se siano ancora positive o meno alla malattia. Ebbene, ad esserlo sono lo 0,1%".
"Rispetto a qualche mese fa - ha spiegato invece l'assessore alla Sanità Luigi Icardi - abbiamo una presenza sul territorio molto più forte e siamo in grado di analizzare i flussi e riconoscere i nuovi malati nel giro di pochi giorni".
DECADE OBBLIGO DELLA MASCHERINA ALL'APERTO
A parte qualche caso di "resistenza" a regole e mascherine i piemontesi in generale hanno saputo recepire i cambiamenti con coscienza, spiega ancora Cirio:"I piemontesi sono stati bravi, hanno accettato l'obbligo di portare la mascherina obbligatoria anche all'esterno, tanto che le multe per i trasgressori sono state poche. Dal 3 giugno l'obbligo decade: all'aria aperta le mascherine saranno obbligatorie solo per chi non può garantire la distanza di sicurezza dagli altri".
Nonostante i miglioramenti registrati, il Piemonte ha deciso di mantenere attiva l'Unità di Crisi, che però resterà operativa 12 ore al giorno invece che 24.