La Casa di Riposo Città di Asti – struttura che peraltro ha recentemente avviato una raccolta fondi di sostegno per contribuire ad affrontare l’emergenza Covid (vi si può aderire inviando la donazione all’IBAN IT66F060851031600000006259, indicando in causale “donazione Covid-19” seguita da cognome e nome del benefattore che potrà ottenere una detrazione del 30% di quanto donato) – è al centro di un’interpellanza presentata da Michele Anselmo e Mauro Bosia, consiglieri del gruppo di minoranza “Uniti si può”.
“Abbiamo avuto notizia dell’interessamento da parte di un privato per l’acquisizione della struttura – spiegano – Tenuto conto dei problemi economici manifestati qualche mese fa dal suo direttore, abbiamo chiesto all’Amministrazione con un’interpellanza se la notizia sia vera e quali siano le sue intenzioni. Oltre alla vicenda specifica, ci interessa sapere quale futuro prospettano i nostri amministratori per una struttura che ha svolto e svolge un delicato ruolo di raccordo fra esigenze sanitarie e sociali (è, fra l’altro, la più grande casa di riposo del Piemonte) e rappresenta una possibilità per le persone meno abbienti grazie ai costi più contenuti. Una risorsa per la nostra città, che vorremmo sapere in che modo può essere rilanciata e in quale maniera può andare ad accrescere l’offerta dei servizi sanitari territoriali”.
Tra le richieste poste all’Amministrazione nel documento, oltre a quelle citate, figura anche se la stessa non ritenga “necessario potenziare le attività sanitarie territoriali nella nostra città (Hospice e Casa della Salute)”.
Il commissario della Casa di Riposo, Giuseppe Camisola, in merito alla possibile acquisizione da parte di Anteo Biella spiega: "Stiamo visionando, ho nominato una commissione che deve valutare l'attendibilità della proposta in tutte le sue parti".