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Attualità | 18 ottobre 2020, 07:30

Coronavirus e medico di famiglia, come cambiano secoli di rapporti umani. "Ci manca il rapporto diretto con i pazienti ma ci dobbiamo proteggere reciprocamente"

L'Ordine dei Medici di Asti a fine mese distribuirà agli studi, mascherine, tute, gel igienizzante. Claudio Lucia: "La telemedicina sarà il futuro, Asti all'avanguardia in un progetto con l'Istituto Superiore della Sanità"

Coronavirus e medico di famiglia, come cambiano secoli di rapporti umani. "Ci manca il rapporto diretto con i pazienti ma ci dobbiamo proteggere reciprocamente"

Una figura professionale fondamentale sul territorio, pezzo di un mosaico senza il quale non si può completare il puzzle sanitario dell’assistenza.

Il medico di famiglia o più freddamente medico di medicina generale, nella storia è stata una figura primaria nella società al quale spesso sono stati attribuiti anche poteri magici e, se ci si pensa, a volte, le ‘magie’ le fa davvero.

Un rapporto stretto fatto di contatto... e oggi?

Basilare per il medico di famiglia è sempre stato il rapporto stretto con i pazienti, visitarli, certo, ma a volte anche saperli ‘vedere’ oltre che guardare, quasi un confidente che sa tutto di noi e non ci prescrive solo le pastiglie per la pressione o il diuretico per nonna.

Oggi è cambiato tutto e chissà se si potrà tornare alla ‘vecchia’ visita in studio, sfogliando le riviste e chiacchierando con gli altri pazienti. Il Covid ha messo a dura prova anche questo settore che ha dovuto necessariamente reinventare una professione antica, fatta di rapporto stretto.

È cambiato proprio il modo di intendere la medicina

Si è parlato molto di chi, impegnato in prima linea ha salvato vite, ha fatto i conti con dispositivi mancanti, tute fatte di sacchi per l’immondizia, si è disperato con e per le vittime e fatto turni massacranti e disumani, meno di chi ha dovuto mantenere il delicatissimo compito con pazienti da fare valutare e cambiato il modo di approccio.

Abbiamo fatto alcune valutazioni con una di loro, la dottoressa Michela Franco che del rapporto stretto con i pazienti ha fatto la sua bandiera. Ma oggi?

È proprio cambiato il modo di fare medicina, questo già da marzo scorso, perché ci ha allontanato dai pazienti. Ora c’è una forma di reciproca protezione. Con appuntamenti contingentati si cerca di tenere lontane le persone che non possono più affollare gli studi, comunque vediamo solo i problemi più urgenti, mentre per gli altri casi cerchiamo di applicare per quanto possibile la telemedicina con triage telefonici”.

La telemedicina sarà il futuro

E a proposito di telemedicina, che si avvia ad essere una vera e propria branca da coltivare, l’Ordine dei Medici di Asti, parteciperà alla Consulta deontologica della Medicina, insieme ad altri 9 Ordini italiani (Parma capofila). L’Istituto Superiore della Sanità ha approvato il loro progetto. “Dato che la telemedicina sarà il futuro – ci ha spiegato il dottor Claudio Lucia, presidente dell’Ordine astigiano – è necessario capire quali siano i paletti e, nel dettaglio che cosa si possa fare e fin dove si possa arrivare.

La telemedicina, al momento – ci spiega la dottoressa Franco – anche grazie alla tecnologia, funziona per un consulto, per il controllo degli esami, la richiesta di esami, talvolta anche su sintomatologie già note del paziente, si possono dare consigli telefonici e impostare terapie senza vedere il paziente. Ci si parla anche tramte email e WhatsApp. Se invece c’è necessità di andare a domicilio, in questo momento io uso la mascherina Ffp2 , il casco di protezione e i guanti. Se c’è il sospetto che possa essere un paziente Covid, scatta la segnalazione e si invitano i medici dell’Usca a visitarlo, con loro e con il Sisp c’è ottima collaborazione”.

I dispositivi di protezione… tasto dolente

I medici di famiglia in questi mesi hanno dovuto procurarsi i dispositivi autonomamente e a loro spese, ma nei prossimi giorni, l’Ordine provvederà a rifornirli.

Spesso – ricorda Claudio Lucia – i medici sono stati mandati allo sbaraglio senza dispositivi di protezione, ma l’Ordine dei Medici di Asti, avendo risparmiato su corsi di formazione e aggiornamenti e, considerato il contributo economico della Federazione, dopo aver individuato con un bando una ditta specializzata, a fine mese fornirà ai nostri medici, tute lavabili e sanificabili, mascherine ffp2, chirurgiche, i guanti e il gel igienizzante”.

Un nuovo tipo di contagi da valutare

Se fossimo tutelati nel giusto modo – racconta ancora la dottoressa Franco – sarebbe pensabile che il medico di famiglia possa fare, con adeguata formazione, i tamponi rapidi, al momento non è possibile.

Questa seconda ondata vi ha nesso di fronte a nuove problematiche?

“Sì, ci ha messo di fronte a contagi riferibili a giovani con diversi e ramificati contatti. Questi non afferiscono al Pronto soccorso ma al medico di medicina generale. Riceviamo segnalazioni continue , seguiamo il diagramma di flusso per isolarli o tranquillizzarli, facendo la selezione di chi deve entrare in piattaforma e chi invece deve rimanere in contatto solo da noi”.

Per contatto stretto si intende una persona entrata in contatto con il paziente positivo nelle 48 ore prima del tampone fatto dal soggetto, soprattutto se ha sintomatologia, esempio contatto diretto con secrezioni di un caso Covid (manipolare, fazzoletti di carta usati), contatti diretti con un caso Covid per più di 15 minuti a meno di 2 metri, permanenza in ambienti chiusi per più di 15 minuti.

Argomento attualissimo, il vaccino antinfluenzale che viene fortemente consigliato a tutti, come siete organizzati?

Quest’anno sono usufruibili dai 60 anni e dai soggetti fragili e con diverse patologie, gli altri non ne hanno diritto ma possono comprarlo, le farmacie purtroppo non ne avranno moltissimi. Personalmente ho organizzato in studio dei turni contingentati e su appuntamento, farò sostare i pazienti all’esterno ed entrare non più di un paio per volta. Il vaccino è fondamentale perché ci può sfoltire da una serie di influenze tradizionali che ci lasciano avere più attenzione verso i sintomi Covid”.


Betty Martinelli

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