/ Sanità

Sanità | 17 novembre 2020, 15:05

Sanità: le proposte del Nursind alla Regione per assumere maggiormente e più velocemente

A livello locale, il sindacato delle professioni infermieristiche ha ottenuto il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive del personale sanitario

Sanità: le proposte del Nursind alla Regione per assumere maggiormente e più velocemente

Il sindacato infermieristico Nursind, per tramite di un lungo e dettagliato comunicato stampa, analizza le carenze sanitarie che stanno mettendo a dura prova le strutture piemontesi in questa fase di recrudescenza dell’epidemia di Covid-19 e avanza una serie di richieste alla Regione.

Per quanto concerne le difficoltà nel reperire personale infermieristico, il sindacato, apprezzando che la Regione Piemonte abbia previsto un bando di 36 mesi a tempo determinato, ritiene che in questo momento storico serva maggior coraggio nell’andare oltre. L'unica risposta per richiamare un maggior numero di infermieri piemontesi che lavorano all'estero, in altre regioni o settore privato è un concorso a tempo indeterminato unico regionale con graduatorie distinte per azienda -sostengono –. Fra l'altro già oggi esistono graduatorie che le aziende non stanno utilizzando, forse si preferisce continuare a creare un esercito di precari”.

Comprendendo la difficoltà di organizzare un maxi concorso in questo momento storico, il Nursind ritiene che la Regione debba mettere a disposizione “tutto il personale amministrativo e trovare il modo di procedere in tempi rapidi a dare una risposta certa”. “Sono molti i colleghi che non parteciperanno al bando di 36 mesi – scrivono – Tanti hanno un mutuo e una famiglia e non possono permettersi di lasciare qualcosa di ‘certo’ per la precarietà.  Inoltre al bando, per buona parte, aderiranno già coloro che sono in servizio con contratto somministrazione lavoro o tempo determinato presso le varie aassrr. Senza dimenticare che la necessità di assumere il più velocemente possibile infermieri  ha portato alla decisione da parte del Dirmei di eliminare la valutazione dei titoli. Va bene che siamo in "guerra", ma bisogna fare attenzione anche alla formazione e le competenze specifiche per poter collocare in maniera adeguata il personale nei vari servizi”.

Inoltre, per velocizzare i tempi di assunzione, il sindacato chiede che la Regione si faccia carico del mancato preavviso degli infermieri che oggi lavorano in altre realtà. Oltre a questo NurSind ha avanzato anche delle richieste economiche,  segnalando ad esempio come gli infermieri che stanno gestendo i pazienti covid non percepiscano da maggio alcuna indennità. Infine è stato chiesto di prevedere l'inserimento di una figura infermieristica all'interno dell'unità di crisi regionale.

  

LE RICHIESTE DEL NURSIND ALLA REGIONE

  • Prevedere la presenza di almeno un infermiere esperto in emergenza all'interno dell'unità di crisi regionale;

  • Utilizzo delle graduatorie a tempo indeterminato esistenti;

  • Concorso a tempo indeterminato per il personale infermieristico unico a livello regionale, con graduatorie divise per Aziende; le difficoltà di effettuare un concorso in questo momento potrebbero essere superate con l'impegno del personale amministrativo di più aziende e oggi collocato in smart-working;

  • Per velocizzare i tempi di assunzione del personale, la Regione potrebbe farsi carico del mancato preavviso del dipendente sia per le assunzioni a tempo indeterminato che a tempo determinato;

  • Favorire la mobilità regionale; alcune aziende stanno infatti rifiutando di concedere nullaosta, nonostante abbiano graduatorie dalle quali attingere;

  • Utilizzo delle prestazioni aggiuntive per l'emergenza covid, previste dal Decreto Agosto e convertito successivamente con la Legge 126 del 13/10/2020; qualora non fosse possibile l'utilizzo di queste risorse, prevederne l'attivazione nelle Aziende che non lo hanno ancora fatto e uniformare il trattamento economico aumentandolo a livello regionale;

  • Stanziare risorse economiche a livello regionale per garantire il rispetto delle quote economiche minime previste dal primo accordo regionale bonus covid e per permettere il riconoscimento di una seconda tranche legata a questo ritorno della pandemia, con una maggiorazione al personale infermieristico/ostetrico e di supporto impegnato nell'assistenza diretta al paziente;

  • Riconoscimento con immediata retroattività, dell'indennità di malattie infettive e terapia intensiva/sub-intensiva, prevedendone il cumulo; infatti ogni Azienda dallo scorso maggio si comporta diversamente e abbiamo ad esempio professionisti del pronto soccorso, 118, ADI, USCA che ad oggi non percepiscono alcuna indennità;

  • Provvedimento per l'applicazione del Decreto Calabria e incremento fondi del comparto;

  • Aumentare la sorveglianza sanitaria del personale sanitario per evitare ulteriori focolai come sta avvenendo un po’ ovunque;


  • Si chiede inoltre di garantire uniformità di trattamento dei dipendenti nelle varie Aziende, prevedendo:

1) stop alla decurtazione automatica dei minuti di pausa mensa o recupero psicofisico per i servizi e gli operatori che oggi non stanno usufruendo di questi istituti contrattuali;

2) Riconoscimento in automatico di tutta l'eccedenza oraria in entrata e uscita per poter garantire vestizione, vestizione DPI, doccia e passaggio consegna ove non presente a livello decentrato e  comunque prevedere un tempo non inferiore a 30 minuti;

  • Preservare le indennità contrattuali per variazione turnistica o disposizione trasferimento di servizio;

  • Incentivare le Aziende nell'utilizzo delle risorse derivanti dai risparmi dei dipendenti a tempo-parziale, in caso di mobilità;

  • Prevedere un maggior coinvolgimento del RSPP aziendale per diminuire il rischio dei contagi degli operatori e prevedere DPI più efficaci, quali ad esempio FFP3 in zone dove c'è elevata concentrazione di pazienti covid positivi e FFP2 anche nei reparti definiti “puliti”, ma soggetti a numerosi focolai;

  • Potenziare la formazione continua del personale rispetto al corretto utilizzo dei DPI;

  

FOCUS SUL TERRITORIO - LA SITUAZIONE ASTIGIANA

Grazie alla richiesta di NurSind Asti a livello locale qualcosa si è già mosso. Sono state riconosciute le prestazioni aggiuntive al personale sanitario. “Abbiamo raggiunto l’accordo – afferma Gabriele Montana, segretario territoriale di NurSind Asti – con la Direzione Generale dell’Asl-At sulla concessione delle prestazioni aggiuntive al personale sanitario con tariffa oraria pagata in maggiorazione”.

In quella stessa nota sottoscritta da Gabriele Montana ed inviata all’Asl-At dal sindacato delle professioni infermieristiche, infatti, si leggeva: “Alla luce della carenza presso la Vostra Azienda, già da tempo evidenziata e segnalata da questa Organizzazione Sindacale, di personale di assistenza diretta (infermieri, ostetriche, oss) si chiede di valutare fattivamente l’eventualità di adozione di procedimenti amministrativi. Nello specifico, la nostra Organizzazione Sindacale propone, vista l’entità del fenomeno pandemia, che i salti di riposo eseguiti a oggi siano remunerati come prestazioni aggiuntive”. 

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium