/ Cultura e tempo libero

Cultura e tempo libero | 10 dicembre 2020, 13:00

Comunità Astesana: progettare e partecipare, da vocaboli a realtà

Appuntamento di comunità per sottolineare l’importanza della progettualità partecipata per consolidare una comunità, per dare senso al vivere comune

Comunità Astesana: progettare e partecipare, da vocaboli a realtà

Sarebbe bello sentir parlare di progettazione partecipata anche dalle nostre parti. Progettare e partecipare, due termini che suggeriscono scenari positivi e costruttivi, conseguenze logiche e tangibili dell’essere una comunità.

La progettazione partecipata prevede la collaborazione dei vari attori di una comunità, cittadini, associazioni, destinatari di un’iniziativa, portatori d’interesse, amministratori e tecnici che sono attivamente coinvolti nell’ideazione o nella realizzazione di progetti che abbiano ricadute positive sui partecipanti e il loro gruppo di appartenenza. Progetti sviluppati sulla consapevolezza dei bisogni futuri della comunità e del luogo in cui essa abita, concreti e condivisi.

La progettazione partecipata non è esperienza nuova: si inizia a parlarne già alla fine del XIX secolo, grazie al sociologo e urbanista scozzese Patrick Geddes. Da lì in poi sono stati veramente svariati i recuperi urbani partecipati. I recenti cambiamenti della realtà sociale tipo riduzione delle risorse pubbliche, richiesta crescente dei cittadini di controllare l’operato delle amministrazioni e complessità dei problemi da risolvere, hanno portato al fiorire di molte iniziative partecipate, per superare il tradizionale modo di procedere nella progettazione degli interventi a scala urbana e territoriale, denominata progettazione top-down: dall’amministrazione ai cittadini, risultata spesso troppo specialistica, settoriale e contingente.

La partecipazione, dove portata avanti, ha contribuito qualitativamente alla progettazione sia di spazi e attività che di strategie di sviluppo territoriale, arricchite dalle conoscenze, dalle percezioni e dalle opinioni degli abitanti. In più, si è facilitata la crescita del senso di appartenenza con la conseguente presa in carico collettiva di beni e progetti.

E’ evidente a tutti che il nostro territorio, e in primis il suo capoluogo, necessitino al più presto di progettazione, di strategie di sviluppo. Strategie che non cadono dall’alto, o non arrivino proprio, e necessitino, a posteriori, di soli supporti mediatici per farle comprendere e digerire. E’ evidente a tutti quanto sarebbe meglio ascoltare e rendere partecipi i cittadini prima, tenendo una buona volta conto della pluralità degli interessi presenti in un territorio anche ad evitare le crescenti conflittualità che si possono innescare nei processi di cambiamento.

Conflittualità, intese come sacrosante diverse opinioni, che attraverso il confronto e la partecipazione possono diventare risorsa per una crescita diffusa della collettività ed efficace strumento di contrasto alla tendenza di distacco tra amministrazioni e cittadini, contribuendo a dare più senso al vivere comune.

Davide Palazzetti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GIUGNO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium