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Solidarietà | 23 gennaio 2021, 14:00

Asti è ufficialmente "Città del Sollievo". Rasero: "Un ulteriore passo verso l'umanizzazione della nostra città"

La Fondazione Gigi Ghirotti ha consegnato questa mattina la targa al Comune. Grandi passi avanti per le cure palliative in Piemonte. 17 hospice e 200 posti letto. Icardi: "Vogliamo crearne altri"

Mani che si toccano

Asti è la prima città in Piemonte a essere entrata a far parte della rete delle "Città del Sollievo". 

Essere città del sollievo significa avere le capacità di sensibilizzare l'intera cittadinanza sul tema delle cure palliative, sul diritto alla terapia del dolore, sapendo ascoltare chi soffre, superando la cultura dell'indifferenza.

Asti, nell'ottobre scorso, era stata insignita dalla “Fondazione Gigi Ghirotti Onuls”, per la sua "attenta opera di sensibilizzazione con le attività delle diverse associazioni del territorio, e delle preziose attività svolte da medici, infermieri e personale sanitario dell’ospedale Cardinal Massaia in ambito delle terapie del dolore". 

Consegna la targa al Comune

La giornata di oggi è stata dedicata all'importante tema, attraverso un webinar online con gli addetti ai lavori. Prima dell'incontro si è svolta in presenza una cerimonia ridotta, per la consegna della targa di "Città del Sollievo" al Comune di Asti, alla presenza di Mario Santarelli, consigliere della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti Onlus e dell'assessore comunale alle Politiche Sociali, Volontariato e Sanità, Mariangela Cotto.

Successivamente una tavola rotonda, moderata dal presidente del Consiglio dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Alberto Sinigaglia.

Le cure palliative ad Asti

Il progetto, che vede Asti capofila, ha potuto godere del sostegno di cinque associazioni oncologiche del territorio: Astro, Con Te OdV, Lilt, Progetto Vita e associazione Culturale Cure Palliative.

Il quadro dell'Astigiano è stato esaminato dal direttore di Oncologia e Cure Palliative Asl Asti, Marcello Tucci

"In Oncologia all'Asl di Asti c'è una struttura semplice di cure palliative, che comprende ambulatori, affiancamento equipe oncologica, ma anche l'Hospice di Nizza Monferrato, dotato di sei posti letto. Per il paziente in cure palliative e per lo stesso palliativista è fondamentale il tocco, così come la parola. La filosofia alla base del lavoro del palliativista vede al primo posto stringersi nel dolore nel momento di difficoltà".

Importante, per raggiungere sempre gli obiettivi, il lavoro di squadra, come sottolineato dal Direttore Generale Asl Asti, Flavio Boraso: "Nell'Astigiano ho colto fin da subito la volontà di fare sistema, anche attorno ai temi più complessi".

In Piemonte 17 hospice e 200 posti letto

Il Piemonte è da sempre una delle regioni in prima linea nella battaglia per il riconoscimento dei diritti alla terapia del dolore.

Attualmente sul territorio regionale ci sono 17 hospice, almeno uno in tutte le province, più un hospice pediatrico al Regina Margherita di Torino.

Circa 200 i posti letto disponibili tra le varie strutture, per un fabbisogno, però, pari a quasi 300.

"Il Piemonte ha intenzione di costruire altri hospice negli anni, continuando a percorrere la strada della telemedicina, potenziandone i servizi", commenta l'assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi

Città del rispetto, città del sollievo

Un grande traguardo per la città di Asti, accolto con grande favore dal sindaco Maurizio Rasero e dall'assessore Mariangela Cotto. 

"Questo è un riconoscimento che non va all'Amministrazione, ma alla cittadinanza, ai tanti medici, alle tante associazione quotidianamente impegnata su questi temi. È un passo verso una ulteriore umanizzazione della nostra città, che da tempo si propone città del rispetto", spiegano. 

Intervenuto in collegamento anche Mario Santarelli, direttore di Radioterapia all'Ospedale Camillo de' Lellis di Rieti e consigliere della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti. 

"La Fondazione da anni promuove modelli di assistenza ispirati alla salvaguardia della dignità umana e alla cultura del sollievo, declinati però in diversi modi. In primis con l'istituzione della Giornata nazionale del sollievo, l'ultima domenica di maggio, dal 2001, ma anche con la creazione di un ospedale del sollievo dedicato soprattutto alle malattie infantili", spiega Santarelli.

La dignita del paziente

Umanizzazione, dignità, rispetto e diritto alla non sofferenza. Sono questi i passaggi fondamentali per capire appieno cosa sta dietro alle cure palliative e alla filosofia del sollievo.

Un riconoscimento fondamentale per la città di Asti, arrivato, come sottolineato dalla presidente di Federsanità - ANCI, Tiziana Frittelli, in un "momento di grande discussione per il nostro sistema sanitario".

La sofferenza raccontata dai Servizi Sociali di Asti

Il disagio legato alla sofferenza è un aspetto molto sentito anche da parte dei Servizi Sociali del Comune di Asti, in tutte le sue forme.

"Nelle case di Asti spesso troviamo anziani abbandonati, disabili denutriti, persone con complicazioni e magari senza rete familiare. Dobbiamo ricordarci che questa sofferenza, però, porta sempre a conseguenze. Il nostro obiettivo deve essere interrompere la catena della sofferenza e preservare la dignità dei pazienti", puntualizza il dirigente dei Servizi Sociali di Asti, Roberto Giolito

Le domande esistenziali durante la malattia

Nel corso degli anni, sicuramente le cure palliative e le terapie del dolore sono state notevolmente potenziate. Attorno alla sofferenza umana, però, resta sempre e comunque un aspetto irrisolto, a cui operatori e familiari non sanno ancora rispondere. 

"Parlare di sollievo significa anche accogliere domande esistenziali, che si generano dalla malattia. Non ci piace pensare di essere mortali e la pandemia ci ha fatto capire che questi temi forse erano da noi stati rimossi. L'obiettivo è sempre quello di cercare di rendere umana un'esperienza che ci appare disumana", ha concluso il vescovo di Asti, Marco Prastaro

Elisabetta Testa

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