La storia parte dall'idea di costituire un polo scolastico al Fontanino, ma la città, nonostante sia arrivata terza al bando Inail che finanzia il progetto, avrebbe troppi oneri e spese accessorie.
Il polo avrebbe dovuto nascere su un’area verde di via Rosa, alle spalle della scuola Mazzarello, ma il Comune ha deciso il ritiro della candidatura al bando
"L’area in questione - spiega Massimo Cerruti (M5S) era una bella striscia di terra ceduta al Comune da un privato nel 1979 e destinata a verde, gioco e sport”.
Era novembre 2017, ricorda il consigliere e "la decisione dell’Amministrazione Comunale risultava inaccettabile, se si pensa all’ennesimo consumo di suolo, cementificazione e stesa di asfalto in una città già colma di aree degradate e immobili vuoti, l’ulteriore traffico di altri 250 ragazzi/veicoli che avrebbero inquinato e congestionato in maniera irreparabile nelle ore di punta la zona già critica dell’Ospedale e del Pronto Soccorso. E poi si trattava di un intervento comportante lacrime e sangue per i cittadini, rasentando la spesa di un milione di euro fra spese tecniche, di arredi e cessione del terreno all’Inail in un bilancio già asfittico. La beffa finale era la realizzazione di plessi scolastici manco più di proprietà comunale con a carico del Comune però spese di manutenzione ordinate da altri".
Il Movimento 5 Stelle era insorto e aveva organizzato un incontro, avviando una petizione che aveva raccolto centinaia di firme.
"Nonostante tutto ciò, chiosa Cerruti, l’attuale maggioranza noncurante aveva approvato il tutto. Prendiamo ovviamente atto con molta soddisfazione, seppur in ritardo, della marcia indietro e ringraziamo tutti i cittadini per l’adesione. Insieme ce l’abbiamo fatta, ma non basta".
Al fine di perseguire quell’improbabile progetto, infatti, a novembre 2017 la maggioranza dopo una aspra discussione in Consiglio Comunale aveva addirittura trasformato l’area da spazio pubblico ad area edificabile per l’istruzione.
Il Movimento chiede si revochi la delibera e che l'area ritorni a destinazione originaria e cioè a parco, per il gioco e lo sport e assolutamente non più edificabile.
"Rispolveriamo - conclude Cerruti - anche la proposta emersa allora fra i cittadini: trovandosi in una zona già vocata per gli astigiani a sport, camminate e tempo libero si potrebbe realizzare un parco sportivo per grandi e piccoli, una sorta di palestra a cielo aperto"