Cuore e circolazione si condizionano a vicenda in un connubio strettissimo, inseparabile.
Un cuore sano, dinamicamente equilibrato, racconta di una buona circolazione sanguigna, così come una buona circolazione, sia dal punto di vista del flusso ematico che di quello linfatico, è alla base della salute di questo importantissimo organo. Se poi il cuore è alimentato, nelle sue strutture muscolari, da coronarie non ostruite, elastiche, in cui fluisce sangue pulito, allora esso eserciterà la sua funzione al massimo delle sue potenzialità.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il cuore non è solo la “pompa del sangue”, ma in esso sono custoditi i sentimenti profondi della nostra anima. Esso è una sorta di “memoria emozionale” di tutte quelle sensazioni ed emozioni proprie dell'uomo. E' la sede della felicità, della gioia e della saggezza. Secondo queste antiche filosofie, tutte le patologie dell'apparato cardiocircolatorio sono collegate a un'insufficiente “circolazione di amore e gioia” nella nostra esistenza. Le emozioni violente e le forti tensioni hanno un effetto negativo sul suo buon funzionamento: pensate che persino una gioia eccessiva può disturbarlo e causarne scompensi.
Avere il cuore sereno non è solo un modo di dire, ma è l'espressione del giusto equilibrio che la persona deve raggiungere. Esso è considerato anche il “ricettacolo della forza e del coraggio”: addirittura in molti antichi rituali il cuore del condannato, soprattutto se di un guerriero, veniva divorato solo per potersi impossessare del suo coraggio e della sua forza! Insomma il cuore è un organo veramente molto sensibile a tutto ciò che riguarda la nostra sfera psicoemozionale.
Lo stress, la tensione, il dolore, il rancore e la paura lo fanno ammalare e quando scompensa, la prima a farne le spese è la nostra pressione. Infatti lo scompenso pressorio affligge una gran fetta della popolazione anche in età non così matura.
Sia l’ipertensione che l’ipotensione sono due condizioni patologiche che non devono essere sottovalutate e devono essere affrontate con un approccio multidisciplinare, essendo, in genere, scompensi patologici ad eziologia multifattoriale. Il fatto è che non sempre è possibile riconoscere la causa precisa ed unica dell’anomalia pressoria. Per questo motivo molto spesso ci viene fatta una diagnosi di “ipertensione arteriosa essenziale”, di cui, cioè, non si può definire la causa con sicurezza.
Certo è che lo stress sta giocando un ruolo sempre più determinante : quando i problemi cominciano a sovraccaricare le nostre giornate e le tensioni familiari ci tolgono serenità o gli impegni lavorativi diventano logoranti, ecco che il nostro cuore ce lo fa capire scompensando sul versante pressorio.
Allora come possiamo aiutarlo nel suo delicato compito di grande regolatore del sistema cardiocircolatorio, ma anche corporeo? Sicuramente con uno stile di vita equilibrato: buone abitudini che possiamo imparare a seguire per evitare degenerazioni che quasi sempre comportano poi interventi drastici e molto invasivi.
Quindi sono importanti: una alimentazione equilibrata e nutriente; una adeguata attività fisica; una sana gestione emozionale; una buona consapevolezza del proprio stato di salute. Anche la natura ci viene in soccorso, fornendoci tutta una serie di piante, principi attivi e alimenti che lavorano per la salute del nostro cuore.
Un grande alleato della pressione sanguigna è il vischio un ottimo normotensivo, cioè ha una buona regolazione tanto dell’ipertensione, quanto dell’ipotensione.
Allora nei periodi di maggiore stress psicofisico una tisana di vischio potrebbe essere un buon rimedio. Un accorgimento: bevetela a piccoli sorsi, trattenuti per qualche secondo in bocca, prima di essere deglutiti e lontano dai pasti. Un altro rimedio naturale “amico del cuore” è il biancospino. In erboristeria, lo potete trovare in perle, compresse o capsule, che potete assumere seguendo le indicazioni del vostro naturopata di fiducia. E’ possibile trovarlo anche in soluzione idroalcolica, oppure sotto forma di semplice tisana. La primula invece è un eccellente tonico del cuore, capace di rafforzarne la struttura muscolare. Sono sufficienti una o due tazze al giorno e se la bevete la sera, è un efficace rimedio naturale per l’insonnia.
Potete addolcire le tisane con del miele: un grande “amico” del nostro cuore.
L’aggiunta di miele nelle tisane di achillea, violetta, primula, asperula va fatta solo quando queste non siano più bollenti, per mantenere inalterate le virtù terapeutiche di questo importante nutriente. La regolazione della pressione sanguigna è una funzione neurovegetativa, quindi può essere una buona scelta agire contemporaneamente anche sul sistema nervoso autonomo e sull’apparato endocrino, quello che produce gli ormoni.
La salvia è un ottimo tonico del sistema neurovegetativo ed un eccellente regolatore della funzione endocrina. Quindi utilizzatela in cucina nelle vostre pietanze! Come ho già sottolineato, dietro a lievi o più profondi scompensi pressori ci sono sempre fattori nervosi. Allora, nel corso della giornata, quando vi sia possibile, prendetevi delle micro pause e regalatevi qualche minuto per svolgere alcuni esercizi neuro-rilassanti.
Le micro pause sono particolari momenti in cui interrompiamo consapevolmente ciò che stiamo facendo e dirottiamo l'attenzione sul rilassamento dei muscoli, sulla respirazione e su un'immagine o ricordo positivo. Da seduti appoggiamo una mano sull'addome e inspiriamo con la pancia e, mentre espiriamo con estrema lentezza, rilassiamo i muscoli partendo dal basso: piedi, gambe, addome, torace, spalle, braccia, collo e viso, ripetendo la frase: “Ogni parte del mio corpo si sta rilassando”. Oppure concentriamoci su un ricordo piacevole e accompagniamo il pensiero con un sorriso. Sorridendo, distendiamo la muscolatura facciale; i nostri occhi assumono un'espressione amichevole e fiduciosa e abbassiamo le barriere difensive e quindi la tensione. Le micro pause possono anche includere l'alzarsi e prendere una boccata d'aria o bere un sorso d'acqua.
Insomma a volte bastano veramente pochi secondi per abbassare il nostro stato di tensione e di iper vigilanza, riducendo così anche il nostro carico allostatico. E’ fondamentale per la salute del nostro cuore che il nostro sangue sia il più possibile pulito, ben ossigenato, non sovraccarico di colesterolo LDL e di trigliceridi: questo dovrebbe essere il sangue delle coronarie, le quali alimentano incessantemente il nostro muscolo cardiaco.
Una «conditio sine qua non» per avere un sangue opportunamente purificato è la sua buona ossigenazione, respirando in primis aria pulita in un’atmosfera non inquinata. Quindi via libera a brevi o lunghe passeggiate in un ambiente naturale, alla ginnastica in casa o in un parco. La qualità dell’aria che respiriamo e il modo come la respiriamo, incidono molto sulla emodinamica. L’iperteso dovrebbe imparare la respirazione profonda ed eseguire esercizi respiratori almeno tre volte al giorno (ogni volta per 10 minuti), inspirando attraverso il naso ed espirando a bocca aperta. Ogni atto respiratorio deve essere lento e profondo, introducendo nei polmoni quanto più aria è possibile ed espirandone quanta più se ne può.
L'ossigeno dell’aria, catturato dai polmoni, viene trasportato dall’emoglobina dei globuli rossi ai centri nervosi encefalici che controllano centralmente la pressione sanguigna, la quale tenderà lentamente a normalizzarsi. Questa tecnica respiratoria vale sia per gli ipertesi, quanto per gli ipotesi, ed ovviamente per i normotesi. Insomma, respirare aria pulita e svolgere una adeguata attività fisica ci garantisce un sangue meglio ossigenato, ma anche l’alimentazione è importante per non inquinare l'organismo e di conseguenza il sangue, infatti con i giusti nutrienti possiamo stimolare l’azione disintossicante dei nostri organi emuntori e l’azione epatoprotettiva.
Tutto il cibo naturale e fresco contiene, in misura differente, principi attivi che influiscono sulla circolazione sanguigna, nel senso che conducono ad una emodinamica equilibrata. Anche le piante medicinali sono utili per il cuore perché canalizzano i liquidi organici, esercitando un’attività di rimozione di quelli stagnanti, promuovendo la depurazione del liquido extracellulare, nel quale galleggiano tutte le cellule del nostro corpo, o come singole unità, o come più o meno grandi, arcipelaghi cellulari. In conclusione, impariamo a prenderci cura di quest’organo centrale della nostra salute, perché non sempre ci avverte in anticipo di un suo profondo scompenso e come diceva una scrittrice a me molto cara:
“Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso...lo stesso se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete. Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio. Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l’eco di un cembalo o il rintocco di una campana. Invece è silenzioso e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga completamente dal dolore”.