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Politica | 18 febbraio 2021, 20:16

"L'ospedale riduce i reparti Covid ma il ritorno alle prenotazioni delle prestazioni è troppo lento". Il j'accuse dei consiglieri Quaglia e Bosia

I consiglieri chiedono attenzione non solo alla Asl At, ma anche al sindaco Rasero e all'assessore Cotto

"L'ospedale riduce i reparti Covid ma il ritorno alle prenotazioni delle prestazioni è troppo lento". Il j'accuse dei consiglieri Quaglia e Bosia

I consiglieri comunali astigiani, Angela Quaglia (CambiAmo Asti) e Mauro Bosia (Uniti si può), con una nota congiunta rimarcano che l'ospedale Cardinal Massaia sta riducendo i Reparti destinati alle degenze Covid.

"È una buona notizia - scrivono - che auspichiamo possa riportarci almeno alla situazione prepandemica".

Al momento, oltre al reparto Malattie infettive, solo un reparto di Medicina è ancora adibito al ricovero di pazienti affetti da Covid e la Terapia intensiva vede un numero minore di ricoverati.

I consiglieri lamentano però il ritorno alle prenotazioni per le visite specialistiche troppo lento.

"Al momento - aggiungono - non vi è una data precisa sul riavvio di questa attività che, preliminarmente, sarà incentrata sull’aggiornamento delle agende di prenotazione e sul recupero delle prenotazioni non andate a buon fine a causa dell’interruzione delle attività. Attività di recupero che ci lascia abbastanza perplessi in considerazione del fatto che, qualora un cittadino avesse una necessità di salute che non trova risposta nel pubblico cerca altre vie: o privatistiche o riprenotando presso le strutture convenzionate.

Il 22 febbraio sarà ripresa l'attività privata di intramoenia.

"Ci sembra veramente troppo poco da parte della nuova Direzione della Asl Asti  - rimarcano i consiglieri - in considerazione dei bisogni che si sono andati accumulando in questi lunghi mesi. 

"Ad oggi in ospedale vengono erogati solo esami diagnostici in urgenza. Allo stesso modo non ci sono indicazioni circa la ripresa delle attività chirurgiche, in particolare per quegli interventi non gravi, ma non per questo meno urgenti, che già prima della pandemia avevano tempi di risposta lunghi e che oggi hanno raggiunto l’attesa,in previsione, di due/tre anni".

Quaglia e Bosia chiedono risposte un progetto su visite, accertamenti diagnostici ed interventistica.

"Non possiamo pensare  - concludono - che il sindaco Rasero e l’assessore Cotto non sappiano in quali condizioni versi la sanità astigiana e non giunga loro l’insoddisfazione di migliaia di cittadini in sofferenza".

Redazione


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