La decisione sulla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in Piemonte dovrebbe arrivare in serata. È quanto afferma il governatore Alberto Cirio, sulla base delle indicazioni contenute nel nuovo Dpcm firmato dal premier Draghi.
Il presidente della Regione ha infatti commissionato uno studio - che viene presentato proprio in questi minuti all’Unità di Crisi - per valutare la presenza dei tre fattori discriminanti indicanti dal comitato tecnico scientifico: il superamento dei 250 casi su 100 mila abitanti, la presenza conclamata di varianti Covid oppure l’affacciarsi di una situazione particolarmente allarmante.
“Per la prima volta - ha detto Cirio - il cts ha dettato misure specifiche per le scuole. Se si dovesse verificare una di queste tre ipotesi in un comune, questo passerebbe in zona rossa e le scuole al suo interno chiuderebbero”.
A preoccupare è soprattutto la variante inglese, che interessa la metà dei contagiati in Piemonte, con 22 comuni già in zona rossa. “E’ una novità, corre di più e più veloce, richiede di anticipare quelle misure che sarebbero adottate con un’altra tempistica per il Covid tradizionale. Per questo commissionato un monitoraggio quotidiano, che ci permette di fare il punto della situazione ogni due giorni, pronti a intervenire al bisogno con misure di carattere regionale”.
Rispetto alle decisioni governative, la Regione Piemonte si dice concorde: “E’ una modalità preventiva che ci piace: finalmente il governo non dice più alla gente cosa deve fare dalla sera alla mattina, ma c’è un reale coinvolgimento delle regioni. Già ieri abbiamo ricevuto una copia del decreto: la conferenza Stato-regioni finalmente non è più considerato un organismo da sentire per pura forma, ma viene anche ascoltato e può presentare le proprie istanze. Abbiamo imparato che questo è un momento in cui lavorare insieme, uniti”.