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Solidarietà | 15 marzo 2021, 09:25

Ad Asti nuova sede del Centro per le famiglie fragili in piazza Roma, inaugurata dal vescovo Prastaro

Diversi i progetti e servizi a favore delle famiglie. Sostituisce il vecchio centro di via Vigna non più a norma

Inaugurazione in piazza Roma ad Asti del Centro per Famiglie

L'inaugurazione del centro in piazza Roma

Asti ha inaugurato venerdì scorso in piazza Roma, il nuovo Centro per le famiglie fragili, affidatarie e bisognose.

Un Centro 'in centro', per andare incontro maggiormente alle famiglie che sostituisce la sede di via Vigna che, come spiega l'assessore ai Servizi Sociali, Mariangela Cotto, "era stata chiusa per l'emergenza Covid e non più riaperta per i diversi lavori da mettere in piedi per metterla a norma. Inoltre era davvero troppo decentrata".

La nuova sede è in piazza Roma 4, nei locali dell'Unicef ed è stata inaugurata alla presenza del vescovo Marco Prastaro, del direttore generale dell’Asl At  Flavio Boraso, il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore Mariangela Cotto.

Un centro al quale le famiglie, su appuntamento al numero 0141. 399490, si potranno rivolgere per esprimere i loro bisogni e saranno messe in contatto con i professionisti che potranno dare risposte.

"Un primo tassello - spiegano il dirigente dei Servizi sociali, Roberto Giolito e Cristina Gai responsabile del Servizio Famiglia - di un percorso che si amplierà anche a favore dell’educativa territoriale".

Il Centro Famiglia ha affrontato anche un importante cambio di rotta gestionale: il centro infatti è tornato a gestione diretta del Comune di Asti e solo specifiche attività laboratoriali sono esternalizzate attraverso l'uso della cooperativa.

L'équipe, composta da Cristina Gai, dalle assistenti sociali, Gloria Marcarini referente del Centro Famiglia, da Alice Castagnaro referente per le programmazioni del Centro legate alla disabilità, da Alessandra Placchi psicologa psicoterapeuta e da Simona Falcone operatrice socio-sanitaria, porterà avanti le attività del centro.

"Ci troviamo - ha detto Flavio Boraso - ad affrontare una nuova logica di portatori di bisogni e di disagio crescente, dove la fragilità nei giovani e all’interno delle famiglie è stata amplificata dalla pandemia, traslando un problema sanitario in un problema sociale".

Betty Martinelli

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