Ho cucinato un po' di torte con gli ingredienti del recovery fund del comune, ecco la mia recensione della ricetta
In Pandemia, addirittura il Sindaco si è messo a cucinare e così ho deciso di fare torte.
Un single impenitente come me, ha trovato però poco conforto nel fare torte con gli ingredienti (la suddivisione economica dei progetti) che mi ha dato, come Consigliere, la Giunta. Non torte con la farina, ma torte con i numeri del Recovery Fund in salsa comunale. Sono i progetti che il Comune pare aver previsto utilizzando i soldi del Recovery Fund.
Dopo aver cucinato un po' di torte, le ho analizzate col mio personale gusto e ho tratto le prime indicazioni.
1) Torte poco ecologiche: nel piano predisposto dal comune, come si evince dal grafico solo il 17 % è investito in uno degli asset principali dettati dall’Europa. Ben il 50% (47%) se ne va in opere infrastrutturali, la maggioranza delle quali già annunciate, sulle quali non si avevano forse più soldi e quindi si usa il Recovery. Insomma una torta che sa di catrame e cemento e un po’ stantia.
2) Ingredienti stantii
Se si ripercorrono i progetti si scopre che è davvero difficile individuare progetti innovativi, se cerchiamo di avere uno sguardo benevolo e passare per nuovi progetti che totalmente innovativi non sono, ci accorgiamo che almeno il 60% sono progetti già visti, riciclati, mai realizzati, presi da impegni precedenti.
3) Transizione ecologica come ingrediente esotico, spolveratina di pistacchi qua e là
La transizione ecologica abbiamo già visto essere al 17% , ma all’interno ci sono progetti che sono poco dettagliati. La torta principale spetta all’agricoltura, settore sempre trascurato, ma non si capisce che visione avrà il progetto. Le luci nelle frazioni, non sono certo l’emblema della transizione ecologica, così come l’adeguamento dei mezzi del Comune. Davvero poca cosa.
4) Anche nella torta del sociale tanta sabbia e cemento
Se osserviamo i progetti sull’equità sociale, di genere, anche qui sono le mancate ristrutturazioni del passato (musei, teatri, palasport) a farla da padrone. Solo una piccola percentuale è davvero dedicata alla mission. E se qui diminuisce (ma non scompare il catrame fresco, il cemento...la torta di equità sa ancora di opere non realizzate e anche un pochetto di cemento.
5) Gli ingredienti si sfaldano
Gli interventi non hanno un legante, un filo che li unisca, la torta si sfalda. Più che una visione, una ricetta, sembra un semplice elenco della spesa. Questi fondi che ci vengono dati nell’era post covid, andranno restituiti e servono per ridisegnerare uno scenario di sviluppo
Mario Malandrone – Consigliere comunale Ambiente Asti