L'affitto di un mese. O poco più. Rischia di equivalere a questo, la cifra che gli artigiani piemontesi potrebbero ricevere nei prossimi giorni, a fronte della richiesta di erogazione di indennizzi per le chiusure e la crisi Covid. A lanciare l'allarme è Confartigianato, che stima - a fronte di quasi 40mila richieste su scala regionale (sono oltre 604mila, in tutto il Paese) - un importo pro capite di circa 2.835 euro, decisamente inferiore rispetto alla media nazionale, di 3.156. E il dato torinese non si discosta di molto, visto che le 21.632 richieste porteranno a un bonus medio di 2.858 euro.
Secondo il sondaggio effettuato dalla sigla datoriale, la soglia del 30% di perdita minima per accedere ai contributi esclude il 60% delle imprese: un'impresa media di servizi che in un anno fatturava 400mila euro circa e ha avuto un calo di fatturato di 150mila euro, con i Ristori prenderà circa 6mila euro. "Gli indennizzi più bassi spettano al territorio dove le attività produttive già prima della pandemia erano in sofferenza e dove il fatturato era più basso - dice Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino -. Con i ristori ricevuti le imprese artigiane non ce la faranno, con quell’importo riusciranno a pagare al massimo l’affitto di un mese”.
La Lombardia con 99.048 istanze, il Lazio con 68.697 e la Campania con 70.534 sono le tre regioni che hanno presentato più domande e che riceveranno più rimborsi. I dati sono stati elaborati su dati dell’Agenzia Entrate
“La media piemontese dei ristori pro capite, inferiore a quella nazionale, non è un bel segnale – continua De Santis –. Le regioni che hanno presentato più domande sono quelle caratterizzate da una forte vocazione turistica, un comparto, quello del turismo, maggiormente penalizzato dal lockdown e dal crollo vertiginoso dell’afflusso turistico”.
“Con i ristori promessi le imprese artigiane non ce la faranno a resistere ancora per molto, con quell’importo riusciranno a pagare al massimo l’affitto di un mese - conclude -. Per salvare il patrimonio delle piccole imprese, occorre mettere in campo misure straordinarie. Chiediamo un biennio bianco fiscale, senza vincoli di fatturato, che permetta di annullare le spese destinate a tasse, tari e così via, a fronte di un calo di fatturato che non viene minimamente risollevato dai sostegni e una flessibilità di apertura per tutte le imprese che hanno investito in sicurezza”.
Per quanto riguarda invece gli ammortizzatori sociali per gli artigiani, Confartigianato segnala che "l’erogazione della cassa integrazione è stata completa fino al mese di dicembre con 13.792 bonifici effettuati nel mese di dicembre (nettamente inferiore ai 62.461 bonifici effettuati ad aprile 2020 nel periodo di lockdown totale)".