E’ difficile, per un investitore, non essere influenzato dalle notizie provenienti dai diversi organi di informazione.
Molto spesso, le decisioni di investimento sono dettate proprio dagli eventi: sia da quelli più traumatici (attentati terroristici di rilievo internazionale, scandali finanziari, scoppio improvviso di guerre, incidenti di centrali nucleari, allarmi sulla sanità pubblica ecc.) e sia da quelli che generano euforia irrazionale (prezzo dell’oro o del petrolio alle stelle, titoli tecnologici che volano grazie al boom della new economy ecc.).
Resta il fatto che il rischio concreto per l’investitore che si faccia guidare dagli eventi, è quello di comperare sui massimi - sulle ali dell’euforia - per poi di vendere sui minimi - quando scatta un evento depressivo per i mercati finanziari - portando a casa una sicura perdita.
Al contrario, l’investimento dovrebbe essere sempre guidato non certo dal trend dei mercati finanziari, quanto piuttosto dall’analisi dei propri bisogni, degli obiettivi che si intendono raggiungere in funzione del tempo a disposizione dell’investimento e dei rischi che si accettano di correre: è questa l’unica strategia che porta a allestire un portafoglio non emotivo e, pertanto, immune agli eventi che inevitabilmente si succedono anno dopo anno.