Nel pomeriggio di ieri si è svolto un incontro – tra la Direzione generale dell’Asl di Asti, la Rappresentanza dei sindaci del territorio e il presidente dalla Conferenza dei Sindaci – finalizzato a fare il punto sull’andamento dell’ondata pandemica ed effettuare, in particolare, un approfondimento sull’applicazione del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) nell’ambito della sanità astigiana.
All’incontro erano presenti primi cittadini e amministratori della Rappresentanza – Asti in qualità di presidente, Bruno, Calamandrana, Canelli e San Damiano d’Asti – e il sindaco di Nizza Monferrato come presidente della Conferenza, oltre ai vertici dell’Asl At.
Tema principale della riunione è stato il focus sul Pnrr: la direzione dell’Asl ha illustrato le possibili proposte da inoltrare alla Regione Piemonte per l’utilizzo dei fondi a disposizione secondo le tabelle ministeriali (9 milioni di euro), con l’obiettivo di sviluppare la sanità territoriale astigiana.
I parametri del Piano prevedono il finanziamento e la realizzazione di 4 Case della Comunità, un Ospedale di Comunità e 2 Centrali Operative Territoriali (Cot).
L’ipotesi avanzata dall’Asl At, che andrebbe ad aggiungersi ai servizi già esistenti e che è stata discussa ieri con gli amministratori, consiste in:
- un intervento sulla città di Asti, nei locali dell’ex Maternità, con la realizzazione di un Ospedale di Comunità, una Casa di Comunità e una Centrale Operativa Territoriale;
- il riutilizzo, a Canelli, di una parte del vecchio ospedale adiacente alla Casa della Salute, per la realizzazione di una Casa di Comunità e di una Centrale Operativa Territoriale, completando quanto già previsto nella Casa della Salute;
- una Casa della Comunità nell’area Villanova/Villafranca, per rispondere alle esigenze storiche di adeguamento della sanità territoriale, con ristrutturazione e adeguamento della struttura di Villanova, da integrarsi con le attività della Casa della Salute di Villafranca;
- una Casa della Comunità nell’area del Nord-Est astigiano, attraverso il rafforzamento delle Unità territoriali già esistenti, da adeguare strutturalmente, potenziare, mettere in rete fra loro e con i servizi ospedalieri astigiani mediante telemedicina.
“Intendiamo cogliere questa opportunità prevista dal Pnrr per consolidare lo sviluppo della sanità territoriale su cui stiamo puntando fortemente, compatibilmente con i vincoli previsti dalle normative europee e con le risorse a disposizione – spiega il direttore generale Asl At Flavio Boraso -, in modo da garantire il più possibile un’equa distribuzione dei servizi, in base alle esigenze della popolazione. È evidente che si possa trattare di un potenziamento che va ad assommarsi alle attività e alle strutture già esistenti o programmate, come Case della Salute e Unità territoriali”.
Maurizio Rasero, accompagnato all’incontro dall’assessore Mariangela Cotto, ha espresso in veste di presidente della Rappresentanza dei Sindaci la viva soddisfazione per la scelta di Asti come sede della Centrale Operativa Territoriale, garantendo così maggiori servizi sanitari alla cittadinanza e consentendo, al contempo, il recupero di un contenitore vuoto, cosa che fa ben sperare anche per i locali del vecchio ospedale.