Le prossime settimane potrebbero essere determinanti per dare ufficialmente un nome e un volto al candidato che – salvo colpi di scena, mai escludibili a priori – dovrebbe rappresentare la coalizione unitaria di centro-sinistra alle prossime elezioni amministrative.
I consiglieri di minoranza, con l’eccezione di Angela Motta (Italia Viva), ormai da molto tempo firmano unitariamente i molteplici comunicati stampa con cui rimbrottano l’Amministrazione, ma una cosa è concordare sulle presunte carenze della maggioranza e altra è riuscire a trovare l’accordo sul nome di un candidato sindaco gradito a tutte le varie ‘anime’ della sfaccettata coalizione.
Il ‘cantiere’ finalizzato a trovare una linea comune su programma e candidato sindaco è aperto ormai da mesi ma, con l’unica eccezione di un comunicato stampa molto ‘doroteo’, diffuso a seguito di indiscrezioni di stampa su un incontro che avrebbe dovuto essere decisivo, finora non aveva portato a nulla di tangibile.
LE CONVERGENZE SUL NOME DEL DOTTOR CRIVELLI
Naturalmente le bocche dei consiglieri restano cucite su questo tema ma, rispetto ai nomi emersi in precedenza – con particolare riferimento al direttore di Astiss Francesco Scalfari, al dirigente bancario Roberto Vercelli e al ricercatore Michele Miravalle, tutti ritenuti troppo vicini al Partito Democratico – la figura del dottor Paolo Crivelli, infettivologo in pensione e già consigliere comunale dal 2012 al 2017, parrebbe aver convinto la maggioranza delle parti coinvolte.
Il dottor Crivelli può infatti vantare un curriculum professionale e una storia personale che si adattano perfettamente all’immagine super partes dell’auspicato candidato in pectore. Inoltre puntare su un medico infettivologo avrebbe un indubbia valenza sociale in questo periodo storico ancora contrassegnato dalla lotta contro la pandemia che lo vede ancora una volta protagonista in prima linea, richiamato per far fronte alla carenza di personale.
Tra gli insistenti rumors sull’individuazione del nome condiviso e la sua ufficializzazione si frappone però un ultimo ostacolo, tutt’altro che secondario: far desistere il Movimento 5 Stelle, che alle scorse Amministrative arrivò al ballottaggio dopo una conta all’ultimo voto tra Massimo Cerruti e la candidata di centrosinistra Angela Motta, dal riproporre l’attuale capogruppo M5S.
LO SPAURACCHO DI NUOVE LACERAZIONI
Già cinque anni fa le lacerazioni interne alla coalizione di centro-sinistra, che all’epoca non vedeva ‘al tavolo’ il Movimento 5 Stelle, fecero sfumare la convergenza sul nome un candidato condiviso proveniente dalla 'società civile'. Con il risultato che i progressisti si presentarono alle urne con ben tre candidati: Angela Motta che ottenne il 15,28% delle preferenze, Giuseppe Passarino il 6,74% e Beppe Rovera il 5,90%. Sommando quelle percentuali si ottiene il 27,92%, dato che avrebbe consentito a un ipotetico candidato unitario di sfidare al ballottaggio Maurizio Rasero (47,62% al primo turno), che invece affrontò Massimo Cerruti (15,30%) sopravanzandolo al ballottaggio di circa 9 punti percentuali.
GLI 'SCRICCHIOLII' NEL CENTRO-DESTRA
Guardando al fronte opposto, anche se la frase scelto per i manifesti augurali (“Tante cose sono già state fatte… e tante altre ne faremo. ANCORA INSIEME”) affissi in città nelle scorse settimane farebbe presupporre che la sua ricandidatura sia scontata, Maurizio Rasero non ha ancora sciolto le riserve e – soprattutto dopo le dimissioni di Mario Bovino, che da tempo era indicato ‘in rotta’ con il primo cittadino – il fronte di centro-destra sembra essere meno granitico.
L’ex assessore allo Sport non si è ancora espresso riguardo le proprie ambizioni politiche, ma sta di fatto che la sua pagina Facebook da qualche giorno è stata ribattezzata “Mario Bovino #EssereAsti” (‘indizio’ rivelatore del nome di una futura lista civica?) e che in un post pubblicato la mattina del 31 dicembre scrive “Non preoccuparti di ciò che non hai raggiunto l’anno scorso. Questo nuovo anno sarà l’occasione per fare di più”. Solo un innocente frase motivazionale o ben altro?
Inoltre la coalizione di centro-destra questa volta non potrà contare sulla lista “Noi per Asti” di Mariangela Cotto, esponente politica di lungo corso e grande catalizzatrice di preferenze, che, pur non facendo venir meno il pieno appoggio al sindaco, nelle scorse settimane ha annunciato l’intenzione di non ricandidarsi.
IL TERZO POLO ITALIA VIVA-AZIONE
Non va infine dimenticato che, al netto delle percentuali risibili che i sondaggi assegnano al partito sia su scala nazionale che locale, oltre alle due coalizioni è probabile che sulle schede elettorali gli astigiani trovino almeno un’ulteriore alternativa, alla quale stanno lavorando Angela Motta (Italia Viva) e l’avvocato canellese Fausto Fogliati (Azione). Terzo polo’, di ispirazione centrista che, pur non potendo ovviamente ambire ad approdare a un eventuale ballottaggio, potrebbe però ‘sottrarre’ voti preziosi ai restanti schieramenti o rafforzare una delle parti nel caso si arrivi al ballottaggio.