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Solidarietà | 20 gennaio 2022, 12:58

“Presidente Cirio, l’emergenza pandemica non faccia ‘dimenticare’ i problemi dei disabili”

Il moncalvese Franco Trento, presidente di un’associazione di volontariato, rinnova il suo appello al governatore e alla Regione da lui guidata

Tra i molti problemi quotidiani che bimbi e ragazzi disabili debbono affrontare, figura anche la carenza di giostre 'inclusive'

Tra i molti problemi quotidiani che bimbi e ragazzi disabili debbono affrontare, figura anche la carenza di giostre 'inclusive'

Poiché precedenti contatti non hanno portato al promesso incontro con il presidente Cirio, per sottoporre alla sua attenzione le molteplici difficoltà che i bambini e ragazzi disabili debbono affrontare nel pieno della pandemia, il moncalvese Franco Trento, presidente dell’associazione “Il cielo di Matteo” istituita in memoria del figlio prematuramente scomparso, venerdì ha nuovamente contattato la Regione, inviando la mail che riportiamo integralmente in copia.

“A seguito di questa nuova lettera – ha successivamente comunicato – sono stato contattato dal capo Segreteria del Governatore Cirio che mi ha assicurato di aver portato la mail in visione al presidente e che mi faranno contattare dall’assessore competente per disabilità e inclusività”.

“Sono problemi reali sui quali lavoro molto – ha aggiunto Trento Spesso i ragazzi disabili debbono spostarsi di molti chilometri da casa per trovare attività a loro adatte e inoltre sono pochissimi i parchi inclusivi: 9 in tutta la regione e appena 15 queli che hanno altalene con pedane per utenti in carrozzina”.

“La disabilità è un settore che necessita di grandi aiuti – ha argomentato Franco Trento – perché la maggior parte dei bimbi disabili lo diventano in seguito ad incidenti, malattie genetiche o patologie rare che purtroppo un giorno potrebbero colpire anche i nostri figli. Se Matteo fosse sopravvissuto, sarebbe rimasto disabile ed è per lui che io continuerò la mia battaglia. Mi è stato promesso che mi ascolteranno e conto, con il vostro aiuto, di portare a conoscenza di più persone possibili i problemi dei bimbi e ragazzi disabili perché non è giusto venga sempre sottovalutato".

LA LETTERA AL PRESIDENTE CIRIO

Buongiorno Presidente,

mi chiamo Franco Trento, vi ho già scritto più volte anche lo scorso marzo per creare più stimoli per i bambini delle scuole. Mi era stato promesso, in una videoconferenza con i suoi collaboratori, che mi avrebbero organizzato quanto prima un incontro con lei, ma sto ancora attendendo e mi creda che il problema dei bambini in Piemonte è grande come anche quello dei parchi inclusivi per disabili.

Oggi le scrivo per l'ennesima paura che si sta creando nelle scuole primari , due giorni prima di Natale due classi della scuola di mio figlio sono state messe in quarantena e lui e molti suoi compagni han dovuto fare un tampone. Prima di rientrare nelle scuole, mio figlio per un po’ di tosse ha dovuto effettuare un altro tampone, oggi le maestre hanno comunicato che nella sua classe c'è un positivo di automonitorarci per 5 giorni e di fare un tampone.

Ora credo che lei ben capisca che qualcosa da regolare c'è perché, se noi osservando tutte le regole con tre vaccini, distanza, mascherine, evitare luoghi affollati e con tanto riguardo vedere poi il virus entrare in casa portato da un bambino non è il massimo (sembra un pò il cavallo di Troia) e questo comporta anche fermi dal lavoro e tanto altro, oltre che vedere il bambino stare male.

Altra cosa: non credo sia possibile che, se un bambino ha un po’ di raffreddore, un dottore dice “tampone”. Va a scuola e un suo compagno è positivo dicono “tampone”. Non penso sia possibile effettuare tutte le settimane dei tamponi a bambini, perché se no rischiamo di fargli vivere questa fase della loro vita con poca serenità e con tante paure addosso.

Spero in una sua risposta, e credo davvero si debba pensare seriamente a questi bambini. Perché – come le ho già illustrato nella mia precedente comunicazione, che includeva anche la relazione di una psicologa – gli stiamo rovinando la fanciullezza. Gli abbiamo già portato via due anni e ci stiamo avviando verso un terzo.

Quando ho parlato con i suoi collaboratori mi era stato detto che si stava facendo tanto per i bambini, anche attraverso associazioni, cosa non vera perché è tutto assolutamente bloccato. Non si fà nulla. Si figuri che ho chiamato assessori al welfare di varie città piemontesi e non sanno nemmeno cosa sono i parchi inclusivi (si poteva attingere a fondi della regione per questi… ma se non sanno cosa sono...)

Io continuo bisettimanalmente a portare la mia opera presso il Regina Margherita di Torino per Casa Ugi, e vedo tanti bambini che sono davvero tristi e demotivati e i genitori lo sono anche più dei figl. Cerchiamo almeno, per quanto possibile, di rendere un po’ migliore il mondo degli altri bambini.

Ringrazio per la gentile attenzione e attendo al più presto una risposta, altrimenti continuerò a fare la mia battaglia usando anche altri sistemi, perché penso i bambini siano una parte molto importante del nostro presente e del nostro futuro

 

Umilmente,
Franco Trento – Il cielo di Matteo

Redazione

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