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Economia e lavoro | 18 febbraio 2022, 16:32

"Non siamo più Nord Italia, ma centro Europa". Approvata delibera con le zone candidate a "retroporto" dove potranno insediarsi le aziende della logistica in condizioni particolari

Alberto Cirio, annuncia la delibera che definisce i Comuni "retroporto" della nostra regione, soprattutto nelle province di Asti (con Asti e Villanova) e Alessandria

"Non siamo più Nord Italia, ma centro Europa". Approvata delibera con le zone candidate a "retroporto" dove potranno insediarsi le aziende della logistica in condizioni particolari

"Quando mi sono insediato la Tav era ferma, ora procede in maniera spedita e, insieme al Terzo valico, farà presto del Piemonte il centro dell'Europa in termini di collegamenti, merci, ma anche imprese e posti di lavoro". Così il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, annuncia la delibera che definisce i Comuni "retroporto" della nostra regione, soprattutto nelle province di Asti e Alessandria, ma che di fatto coinvolgono molte province, compresa quella di Torino, che della Tav è "protagonista".

"Un incrocio che crea sviluppo"

"Lisbona-Kiev e Genova-Rotterdam sono le due direttrici che fanno del Piemonte non più una città del nord Italia, ma del centro Europa. Dobbiamo partire da qui per trovare le nuove vocazioni economiche e industriali che possono dare sviluppo e prospettive", aggiunge Cirio.

"Intorno a questo incrocio ai svilupperanno attività burocratiche, di logistica, di packaging e molto altro. Un fulcro di ricchezza che sarà la rivincita del Nord Ovest Italiano, dopo anni in cui la locomotiva è stata il Nord Est".

Comuni zone logistiche semplificate

Nella delibera della Regione, ci sono Comuni che avranno poteri in più e oneri in meno. Comuni speciali, insomma. Resi speciali dal passaggio delle merci. Sono le prime di questo genere in Italia.

"La Zona logistica semplificata porta importanti sgravi di procedure burocratiche alle aziende che si insediano - dice l'assessore regionale alle infrastrutture, Marco Gabusi - ma non mancheranno agevolazioni fiscali, anche se in misura minore rispetto alle Zes, zone economiche speciali".

Il naturale retroporto è il Basso Piemonte: l'iniziale definizione di sei paesi dell'Alessandrino (capoluogo compreso), ma col tempo si è lavorato per ampliare la cerchia. "Questo ci ha consentito di inserire altre candidature", dice Gabusi. E si arriva ad altri 14 località: 9 in Alessandria, 2 ad Asti (Asti e Villanova, uno a Cuneo e Novara e uno a Torino, in particolare il sito interporto di Orbassano. L'assessore regionale si attende una risposta del Governo entro la primavera.

Il territorio  piemontese, ha recuperato anche una voce in capitolo, nella futura progettazione della logistica regionale. "Abbiamo voluto riacquisire le quote nella SLALA, la società che a Genova disegnerà il futuro della logistica e del retroporto - aggiunge Cirio - quando ci siamo insediati non eravamo più dentro la società. Ora abbiamo voluto tornare a poterci sedere al tavolo delle decisioni. E il Piemonte ci sarà".

"Oltre alle misure di semplificazione attivabili automaticamente con l'istituzione della ZLS -  ha evidenziato l’assessore Marrone -, la Regione Piemonte intende introdurre nella proposta di Piano di Sviluppo Strategico tutte le misure che il Commissario TAV Mauceri ci segnalerà opportune per l'avanzamento efficiente dei lavori Alta Velocità Torino-Lione. L’inserimento dell’interporto SITO di Orbassano nella ZLS chiarisce, infine, la volontà politica di ribadire la necessità di collegare lo snodo logistico del Capoluogo nel futuro tracciato nazionale della TAV, a beneficio di tutto il Piemonte".

Massimiliano Sciullo

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