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Attualità | 22 febbraio 2022, 15:14

Causa caro energia, si paga più la bottiglia del pomodoro

Lo sostiene Coldiretti, secondo cui i costi di produzione strozzano le imprese agricole

Causa caro energia, si paga più la bottiglia del pomodoro

A causa dei rincari degli imballaggi, che a partire dall’aumento dei costi energetici si trasferisce a cascata su quelli di produzione dell’intera filiera agroalimentare, si finisce per “pagare più la bottiglia che il pomodoro in essa contenuto”. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat sull’inflazione a gennaio.

Il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette sottolinea Marco Reggio, presidente Coldiretti Asti  – sui costi di produzione del cibo ma anche su quelli di confezionamento, dalla plastica per i vasetti all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate”.

“Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori – afferma Diego Furia, direttore Coldiretti Asti non riescono, neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali”.

Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati, agli agricoltori vanno mediamente appena 15 centesimi, ma se si considerano i soli prodotti trasformati la remunerazione nelle campagne scende addirittura ad appena 6 centesimi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.

“Una situazione che esaspera agricoltori e allevatori che sono costretti a lasciare campagne per mobilitarsi per salvare il futuro delle proprie aziende ma anche la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali con speculazioni e accaparramenti”, concludono Reggio e Furia.

Redazione

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