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Attualità | 20 marzo 2022, 10:59

Faita: "La sicurezza si realizza con la prevenzione, prima che con le telecamere"

Riceviamo e pubblichiamo un intervento del candidato consigliere di Ambiente Asti, ex funzionario di Polizia, già responsabile delle 'Volanti' e della Polfer

Immagine d'archivio di telecamere di sicurezza

Immagine d'archivio di telecamere di sicurezza

Alla luce di tutte le telecamere installate e di nuove installazioni da parte di questa amministrazione, da ex operatore di Polizia, mi domando: ma chi è che guarda in tempo reale 100 telecamere e chi guarderà le future 170? Un solo Agente di Polizia Locale che presidia la sala operativa dalle 8 alle 20 e che non fa solo quello nel suo turno di lavoro?

Gli occhi telematici nella città sono un buon deterrente ma servono dopo che il reato è stato commesso, non prima, come sottolinea anche il Comandante della Polizia Locale, Riccardo Saracco. E, prima? E’ necessaria una corretta analisi del fenomeno della criminalità nel territorio astigiano, poiché a problemi differenti devono essere date risposte differenti: nella nostra Città è stata fatta in questi cinque anni?

La sicurezza è in primo luogo un bene sociale e la si può realizzare innanzitutto attraverso azioni di prevenzione e di promozione: prevedendo il disagio e l'emarginazione sociale attraverso scelte di politica locale, responsabilizzando famiglia e scuola e offrendo alternative ai giovani con la creazione di luoghi di incontro.

Si deve investire in politiche sociali di prevenzione e si deve essere in grado di comprendere le esigenze dei cittadini, la devianza giovanile, individuare fragilità e situazioni di indigenza, osservare luoghi di aggregazione giovanile prevenendo episodi di bullismo, ridurre la conflittualità familiare e di vicinato, proporre attività di dialogo e incontro tra abitanti del quartiere, promuovere socialità e partecipazione.

Cioè, elaborare e diffondere un’autentica cultura dei valori civili. Educare alla legalità vuol dire in primo luogo praticarla: le regole non devono essere presentate come comportamenti obbligatori ma devono essere vissute con consapevolezza e partecipazione. Inutile osservare, solo dopo, tristemente impotenti, una persona, magari incappucciata ed irriconoscibile, che ha commesso un reato.

Salvatore Giovanni Faita - Ambiente Asti

Al direttore


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