“Siamo eredi e custodi di una storia molto importante in sé. In queste giornate non ricordiamo solo i 100 anni della sezione astigiana, il cui merito va soprattutto alla memoria di chi ci ha consentito nei decenni di tagliare questo traguardo, ma anche i 150 anni della formazione delle truppe Alpine. Noi raccogliamo l’eredità di queste persone, che hanno creduto fermamente in valori per noi fondamentali ancora oggi”.
Con queste affermazioni di legittimo orgoglio per ciò che l’Associazione Nazionale Alpini rappresenta, Fabrizio Pighin, presidente delle ‘penne nere’ astigiane, ha commentato l’importante evento in pieno svolgimento in città per celebrare il primo secolo della Sezione di Asti e provincia, che ad oggi conta circa 3.000 iscritti. Che salgono a 3.100 conteggiando anche gli amici degli alpini, ovvero coloro che sono iscritti per affetto alla loro storia e ai principi, pur non avendo svolto servizio militare negli alpini.
SIAMO DA SEMPRE VOTATI A FARE DEL BENE AL PROSSIMO
“Presumo sia sotto gli occhi di tutto quello che gli alpini hanno fatto nella loro storia – ha proseguito il presidente – anche nel recente periodo apocalittico del Covid ci siamo impegnati per fare servizio davanti alle scuole, nei mercati rionali e con la Protezione Civile abbiamo operato in moltissime emergenze, anche fuori dall’Astigiano”.
“A inizio pandemia – ha proseguito – abbiamo donato 20.000 euro all’ospedale per sostenere varie spese e sistemare i dottori, che non potevano rientrare nelle loro case per non rischiare di contagiare i familiari, in alberghi. Inoltre abbiamo fatto anche donazioni alla Casa di riposo Città di Asti. Vede, noi siamo indirizzati a fare cose per il bene del prossimo: lo facciamo sempre in un contesto di limpidità assoluta e con l’obiettivo di aiutare la comunità”.
LE GIORNATE DI FESTA SONO STATE INTERAMENTE AUTOFINANZIATE
“Lo faremo anche nel corso di queste giornate festose – ha precisato il presidente – che, voglio precisarlo, sono state interamente finanziate con risorse frutto dei tesseramenti e di altre entrate. Tutto quello che abbiamo racimolato come raccolte fondi, invece, verrà donati come da nostra tradizione. Domenica, al termine della sfilata, doneremo all’Anfass un assegno da 25.000 euro destinati a supportare i ragazzi disabili”.
OCCASIONE DI INCONTRO TRA LE 'PENNE NERE' E LA CITTA'
Pur non essendo ovviamente la sfilata di un’adunata nazionale (“Parteciperanno tra i 600 e gli 800 alpini più del solito”, ha precisato Pighin), la parata di domani rappresenta sicuramente l’evento clou della manifestazione (per il programma completo vi rimandiamo a QUESTO ARTICOLO) che vuol principalmente essere un momento d’incontro tra le ‘penne nere’ e la città.
“A differenza di ciò che pensano alcuni – ha precisato il presidente Pighin – non siamo affatto guerrafondai, anzi siamo dei pacifisti. Infatti sfileremo con uno striscione inerente la pace e posso dirle che quella che allestita in piazza Alfieri formalmente definita “Mini Cittadella Militare”, in realtà di militare non ha praticamente nulla. E’ stata pensata e realizzata a misura di bambino, con una pista da sci sintetica, una palestra di roccia e una tenda in cui istruttori militari si adopereranno per far provare delle belle emozioni ai bimbi che ci verranno a visitare”.
LE ELEZIONI? NON CI SCHIERIAMO: SIAMO E RESTEREMO APOLITICI
Nonostante il sindaco della città abbia più volte rimarcato con fierezza i suoi trascorsi da alpino, a pochi mesi dalle elezioni l’ANA non si schiera politicamente a favore di nessuna delle parti in campo. “Nel contesto della festa siamo molto contenti per il supporto che l’Amministrazione ci ha dato nell’onorare ciò che sono gli alpini, ma come associazione restiamo completamente apolitici – ha precisato Pighin – Non ci schieriamo con nessuno, ma andiamo a votare e invitiamo gli altri a farlo. Proprio per il nostro essere apolitici, non pretendiamo nulla da nessuno, se non la vicinanza che è dovuta a tutte le associazioni di volontariato”.
SIAMO ANIMATI DAL FORNIRE AIUTO, NON DAL CERCARLO
“A volte può capitare – ha concluso, senza far riferimento a situazioni specifiche – che si venga chiamati a dare una mano, ma che si riceva poco o nulla come contropartita, ma a noi va comunque bene così perché lo spirito che ci anima da sempre ci porta a non cercare mai gli aiuti, ma a trovarli da soli e fornirli a nostra volta a chi ha più bisogno. Un ottimo esempio sono i 25.000 euro che doneremo ad Anfass, che sono frutto di nostre lotterie, vendite di uova di Pasqua e di altre attività di raccolta fondi”.