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Attualità | 09 aprile 2022, 18:40

Nel giorno delle Penne Nere, spunta il presidio antimilitarista: "Prima chiediamo la pace e poi ci mettiamo elmetto e scarponi"

I festeggiamenti per il centenario della sezione locale non mettono tutti d'accordo. I manifestanti: "Gli alpini non sono solo dei simpatici e bonari vecchietti che cantano e bevono vino"

Foto di Merfephoto

Foto di Merfephoto

Nel weekend che celebra il centenario degli Alpini astigiani, tra una celebrazione e l'altra, spunta un presidio antimilitarista.

Oggi pomeriggio, infatti, sabato, davanti alla gioielleria Bisio di corso Alfieri, un piccolo gruppo di persone ha portato avanti un presidio contro la cittadella militare allestita questa mattina dagli Alpini.

Ai passanti il gruppo ha espresso indignazione per questo evento, dati gli ultimi fatti di attualità e, nello specifico, il conflitto tra Russia e Ucraina.

"Molte persone si sono stupite del conflitto ucraino perchè pensavano che le guerre in Europa fossero finite nel 1945 - spiegano dal presidio - Per queste persone probabilmente gli alpini non sono altro che dei simpatici e bonari vecchietti che cantano e bevono vino, ma la realtà è ben diversa. L'Italia è in guerra. I militari italiani, alpini e marina in testa, per la difesa armata delle risorse energetiche".

A detta di chi ha partecipato al presidio, "le missioni all'estero costano un miliardo e 200 mila euro. Una quantità di denaro enorme, che viene sottratta alla scuola, alla sanità, al trasporto". 

Lo sbaglio, secondo i manifestanti, starebbe nella contraddizione di chiedere prima a gran voce la pace nelle piazze, per poi "mettersi elmetto e scarponi e accogliere il centenario degli Alpini astigiani".

Elisabetta Testa

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