Mi piace leggere i quotidiani. Ieri, dando uno sguardo a "Lo Spiffero", mi è saltato all’occhio un articolo che parla di logistica, in relazione alle nuove prospettive di gestione movimentazione merci e retro-porto di Genova.
Scopro che (ieri, ad Alessandria) l’Assessore regionale ai trasporti Gabusi ha inaugurato gli Stati Generali della logistica e dei trasporti, presenti parecchi stakeholders e operatori del settore.
Nelle dichiarazioni è evidente che i giochi di questo comparto si stanno realizzando lontano da Asti e mi torna in mente l’intervista del Sindaco Rasero su “La Voce di Asti” dove rivendicava i suoi successi nella logistica e prospettava un futuro roseo per Asti nel settore.
Maurizio: o qualcuno in Regione non la pensa come te e tu non lo sai, oppure stai di nuovo facendo annunci cui non faranno seguito fatti. Questa attitudine a farti film che solo tu riesci a vedere la dimostri in tutti gli ambiti di gestione della città.
Parli di turismo per Asti come risorsa importante ma i turisti PRIMA vanno ad Alba a mangiare, dormire, acquistare e degustare, POI vengono ad Asti con un pullman per vedere una “mostrapacchetto” preconfezionata e prendere un caffè al Mazzetti.
La nuova ATL, che Asti finanzia generosamente, è Alba-centrica: il nuovo portale Visit.Asti, per ora, si fa conoscere per la “barbera spumantizzata” e il Moscato da accompagnare ai molluschi. Forse occorreva più attenzione al copia/incolla, come dichiarato ufficialmente.
Parli di orgoglio nella gestione della pandemia ma ricordiamo bene una tua diretta Facebook dove, in maglietta della salute, inveivi contro Roma perché Asti stava per diventare zona rossa e tu non volevi.
Sono seguite le tue quotidiane ricette di cucina, che non ho potuto seguire perché da tempo “bannato” dal tuo profilo! Che sfortuna. Intanto l’Ospedale Massaia finiva a “Report” causa le strisce di nylon per differenziare zone “pulite” e “sporche”.
Parli di riqualificazione e ristrutturazione degli edifici pubblici dismessi ma tutti sono ancora come cinque anni fa e i progetti sono rimasti tali, nonostante la tua sbandierata “costante presenza in Comune”: non voglio pensare cosa sarebbe potuto succedere se tu fossi andato in vacanza!
Parli di cultura e di Università ma mi sembra che, nonostante tu sieda in entrambi i CDA competenti, il ruolo del Comune sia intangibile. Hai deciso di delegare la funzione culturale a una fondazione pubblico-privata che propone eventi fuori contesto e a prezzi non proprio incentivanti. L’Università astigiana è ormai niente più d’una scuola di formazione, priva di collegamenti con le imprese e senza sviluppo di start-up innovative.
Parli di politiche sociali e welfare per la fragilità. Hai delegato le funzioni all’Associazionismo cui, nonostante l’egregio lavoro dei volontari, manca l’indispensabile coordinamento e supervisione dell’Ente Pubblico.
Non parliamo dei diritti civili! A partire dalla sudditanza nei confronti di Fratelli d’Italia sulla riqualificazione del sottopasso di Piazza Marconi proposta da Asti Pride, fino alla prossima edizione del 16 luglio del Pride stesso, con un evidente ostruzionismo politico nei confronti dell’evento.
Sei perfino riuscito a stravolgere il futuro dell’unica azienda astigiana che riesce ancora a dare lavoro a tanti: l’ASP, abdicando da ogni possibile controllo del Comune per favorire i soci privati, cosa che mette a rischio la tenuta dei bilanci comunali.
A leggere la tua intervista sembra che tu ti proponga per governare questa città per la prima volta, con un programma elettorale ancora tutto da svolgere: ma sono già passati cinque anni senza vedere nulla di realizzato. Chissà quanti conigli riuscirai a tirare ancora fuori dal cilindro, prima del 12 giugno!
L’ultimo è di questa mattina: la giunta regionale ha approvato la modifica alla legge che permette di non vendere gli edifici della Ex Maternità e Ex Ospedale, agevolando, forse e finalmente, la loro riqualificazione. Che combinazione, che tempismo!
Sull’Ex Ospedale ho da tempo un preciso progetto che (se ti interessa) posso discutere con te: a meno che tu non abbia già deciso di realizzare una nuova scatola vuota per poter dare incarichi e ruoli ai soliti noti. Oggi ho voluto criticarti puntualmente su tutti i punti politici che hai rivendicato come successi perché, come si suol dire, “chiacchiere e distintivo” hanno stufato. Ed è ora di farlo sapere.
Marco Castaldo - Uniti Si Può, Articolo Uno