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Politica | 26 maggio 2022, 20:15

Cari elettori, vi illustro quel che vogliamo fare per Asti nei prossimo quinquennio

In questo nuovo incontro con Francesca Ragusa, capogruppo della lista "Maurizio Rasero Sindaco", analizziamo i punti salienti del programma della coalizione

Francesca Ragusa (immagine tratta dalla sua pagina Facebook)

Francesca Ragusa (immagine tratta dalla sua pagina Facebook)

Siamo giunto al penultimo appuntamento del ciclo di interviste nelle quali Francesca Ragusacapogruppo in Consiglio comunale della lista civica “Maurizio Rasero Sindaco”, con la quale si ripresenterà agli elettori astigiani il 12 giugno prossimo – ci illustra quanto fatto nel quinquennio che volge al termine e quanto la lista e la coalizione intendono attuare nei cinque anni successivi, nel caso gli astigiani gli ridiano la maggioranza.


Guardiamo appunto al futuro prossimo, parlando del programma

Il nostro programma vuole essere il naturale completamento di quello che, nel 2017, aveva trovato ampio supporto nel risultato delle urne. Abbiamo sempre sostenuto che portare a termine i nostri propositi avrebbe richiesto un tempo sicuramente superiore ad un solo mandato: i tempi di progettazione, di reperimento dei fondi e di realizzazione, anche in ragione della burocrazia, non avrebbero mai permesso di portare Asti a quella svolta che tutti desideriamo e auspichiamo. Senza contare che questi 5 anni sono sono stati drammaticamente caratterizzati dalla pandemia che ha modificato le priorità, le esigenze e rallentato la realizzazione dei nostri obiettivi.

È stato necessario spostare risorse umane ed economiche, accantonare temporaneamente i progetti in corso al fine di rispondere agli imperativi che l’emergenza Covid-19 ci imponeva e, con una seria azione di coordinamento con le altre istituzioni e le associazioni di volontariato, siamo riusciti a non lasciare indietro nessuno. Il proposito unico di tutta la maggioranza è stato raggiungere il miglior risultato possibile per la città e i nostri concittadini.


Le chiedo di indicarci quale ritiene debba essere l’aspetto prioritario su cui lavorare

Attualmente la nostra priorità, oltre a quanto già sottolineato nelle altre interviste, è la Sicurezza. L’impegno è quello di un costante confronto e di una collaborazione con la Prefettura, la Questura e le forze dell’Ordine, grazie soprattutto al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, al fine di monitorare costantemente i fenomeni criminali che affliggono la città e trovare le contromisure adeguate ai singoli problemi evidenziati. Si incrementerà anche nelle frazioni e nelle periferie il numero di telecamere, così come si potenzierà la Polizia Municipale (sia in termini di personale che di mezzi).

Sempre nella direzione del tema “Sicurezza e Ordine pubblico” proseguirà lo sgombero degli edifici pubblici occupati ed il sostegno ai privati proprietari di edifici occupati al fine di garantire il rispetto della piena legalità. Certi che la sinergia e il confronto siano alla base del vivere civile si punterà allo sviluppo di quelle politiche di integrazione e inclusione importanti per favorire il dialogo con gli immigrati presenti sul territorio, al fine di renderli consapevoli che, a fianco dei diritti umanitari, ci siano anche dei doveri civici.

Un altro aspetto molto ‘sentito’ dagli astigiani è quello della qualità della vita. Interverrete anche su quel fronte?

Assolutamente sì! Per questo si continuerà a promuovere l’adeguamento delle abitazioni esistenti alle mutate esigenze di chi le occupa, promuovendo il superamento di tutte le barriere architettoniche. Per qualità della vita si intendono, oltre che l’abitazione, certamente i servizi del territorio corrispondenti all’Ospedale e a quanto connesso. Per questo ci sarà una difesa ad oltranza, grazie al dialogo costante instaurato con ASL AT e Regione Piemonte, per il mantenimento e la piena operatività dell’Ospedale Cardinal Massaia affinché, con il ritorno alla normalità ,dopo le problematiche legate alla pandemia, possa mantenere sul territorio tutti i servizi necessari per l’assistenza e la cura dei cittadini.

Il vostro programma prevede però anche altri interventi in questo ambito, è corretto?

Certo. Si parla anche di collaborazione con l’ASL stessa attraverso la nuova possibilità di valorizzazione del “vecchio ospedale” per un progetto di rivitalizzazione dell’area. Per le persone fragili si predisporranno progetti e iniziative che favoriscano l’assistenza domiciliare di anziani e persone con disabilità, nell’ottica di aiutare gli stessi a condurre una vita indipendente, e si darà piena attuazione al progetto “Dopo di Noi”, che prevede e disciplina specifiche tutele favorendo il sostegno e l’assistenza delle persone con disabilità grave, se prive dell’aiuto familiare, predisponendo progetti ed iniziative che favoriscano l’assistenza domiciliare. Resterà importante intervenire, seguendo l’esempio di iniziative quali “Dona la spesa”, con specifici progetti a sostegno delle famiglie in difficoltà e a contrasto delle nuove povertà.


Guardando ai giovani, come vorreste operare?

Si tratterà di continuare la collaborazione con ASL, mondo della scuola, diocesi e parrocchie, associazioni, cooperative, ecc., al fine di garantire per le scuole astigiane servizi pre e dopo scuola; progetti contro la dispersione e per l’integrazione scolastica; iniziative di contrasto al bullismo; seminari di educazione civica su tutto il territorio comunale; centri estivi convenzionati a prezzi calmierati. Riattivare il progetto “Estate Ragazzi in città”, interrotto causa pandemia e riservato agli studenti delle scuole superiori astigiane, servirà per consentire loro di partecipare in prima persona ad una serie di attività utili per la città e dirette principalmente al ripristino del decoro urbano, ricevendo in cambio un “premio vacanza” costituito da ingressi gratuiti alla piscina comunale, biglietti per gli spettacoli dei festival estivi di musica e teatro e per le proiezioni estive di “Cinema Cinema”.


Parliamo del settore sportivo, fortemente penalizzato dalla pandemia

Dovremo essere in gradi di fornire strutture e adeguate risposte. Oltre alla progettazione delle nuove palestre nell’Enofila (grazie ai fondi del PNNR), si continuerà la ricerca di bandi regionali, nazionali ed europei per il miglioramento degli impianti oltre che agevolare l’organizzazione di eventi sportivi nazionali ed internazionali, quali il Giro d’Italia, in grado di generare ricadute su più settori della vita cittadina. Favorire il Benessere Sportivo vuol dire pensare anche anche a coloro che, come gli anziani, non praticano sport a livello agonistico, con l’attivazione di iniziative che sfruttino anche le nuove pedane sportive nei parchi cittadini.

Poche settimane fa, l’Amministrazione ha annunciato la candidatura della Città a Capitale Italiana della Cultura 2025: come si è arrivati ad avanzare questa proposta e come vorreste operare per potenziare ulteriormente il settore?

Grazie alla costante collaborazione con la Fondazione Asti Musei, che ha permesso dopo decenni di meri annunci la realizzazione di un sistema integrato dei musei astigiani, promuovendo una più ampia fruibilità della cultura, sia per i cittadini che per i turisti. La promozione turistica passerà anche attraverso l’individuazione e la valorizzazione della figura di Vittorio Alfieri come “brand identity” che caratterizzi l’offerta culturale astigiana, senza temere di farlo addirittura diventare un’icona pop.

Tutto questo porterà inevitabilmente ad incentivare l’organizzazione delle grandi mostre nazionali ed internazionali, che permettano ricadute turistico-ricettive sul territorio come accaduto con quelle su Monet, Chagall e i Macchiaioli. Ci sarà quindi un importante attività di promozione delle manifestazioni e delle iniziative culturali del territorio astigiano, creando un calendario armonico degli eventi che tenga conto delle singole programmazioni annuali delle realtà pubbliche e private - Asti Musica, Asti Teatro, Scintille.

Le chiedo, infine, di dirci perché gli elettori astigiani dovrebbero votare per la vostra coalizione

Chiedo loro di rinnovare la fiducia in noi perché, come abbiamo ricordato spesso, abbiamo la consapevolezza che tante cose sono già state fatte e tante altre ne faremo ancora insieme.

I.P.E.


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