Si avviano a conclusione i lavori di restauro della seicentesca chiesa di San Carlo a Costigliole d'Asti.
La tela raffigurante San Carlo Borromeo
Il Comitato per il restauro, una Onlus costituita da un gruppo di borghigiani di San Carlo proprio per promuovere l’iniziativa, attraverso il suo vice presidente e consigliere comunale Enrico Cavallero ha fatto sapere che sono in fase di risanamento e recupero conservativo la tela raffigurante San Carlo Borromeo (il cui costo sarà sostenuto dalla Compagnia della Madonna, sodalizio costituito anch’esso da borghigiani di San Carlo) e le sculture dell’altare secentesco.
I primi interventi eseguiti sull’altare stanno portando alla luce pitture originali policrome di discreto interesse artistico secondo la Sovrintendenza. Sono stati inoltre asportati i precedenti intonaci interni per favorire il risanamento dei muri dall’umidità così da poter intervenire con successo sui due graziosi dipinti murali realizzati a fine seicento dall’artista costigliolese Caterina Arellano.
La necessità di risanare i muri con interventi periodici
La Sovrintendenza per i beni artistici e culturali ha infatti condizionato le ulteriori attività di restauro degli affreschi al risanamento dei muri ed ha richiesto periodiche verifiche che attestino il miglioramento della situazione. Queste imposizioni hanno comportato un rallentamento dei lavori rispetto ai tempi previsti e ad un aumento inaspettato delle spese. L’attuale lotto di lavori – affidato alla ditta Nicola Ilengo e sempre sotto la guida tecnica dell’architetto Fiorenzo Baldi – prevede anche il restauro del tabernacolo ligneo, unica testimonianza rimasta dell’altare originario, e degli arredi interni tra cui i banchi della chiesa.
A questo riguardo Cavallero fa presente che verrà a breve lanciata una specifica iniziativa rivolta a tutte le famiglie di San Carlo e a coloro che hanno a cuore la chiesa. Infatti, sarà possibile sin da subito contattare gli esponenti del comitato e destinare il proprio contributo finalizzato al restauro di uno dei 12 banchi, attraverso una sorta di “adozione” che sarà attestata dall’apposizione di una targhetta su cui sarà inciso il nominativo del benefattore che ne ha sostenuto il restauro. Un modo appropriato per consolidare le proprie radici e il legame alla chiesa e alla borgata, lo si può fare anche in memoria delle persone defunte, numerose di loro in passato hanno offerto il loro contributo al mantenimento e ai restauri dell’antica chiesa campestre.
Il decisivo contributo del cardinal Sodano
Il Comitato per il restauro della chiesa prosegue con entusiasmo le attività avviate nel 2007 grazie all'iniziale contributo del cardinale Angelo Sodano (scomparso nella serata di venerdì), ringraziando i borghigiani di San Carlo e tutti coloro che hanno finora sostenuto l’iniziativa. E tra i tanti, viene ricordato il determinante appoggio della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, che ha sostenuto sia il primo che il secondo lotto dei lavori.