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Sanità | 06 giugno 2022, 18:47

Sanità e stabilizzazioni personale: il Nursind "Un accordo politico con molti dubbi e incertezze a chi serve?"

Montana, segretario provinciale Asti: "Il 30 marzo abbiamo richiesto i numeri delle cessazioni, per aumentare la disponibilità per le stabilizzazioni, senza sforare i tetti di spesa"

Sanità e stabilizzazioni personale: il Nursind "Un accordo politico con molti dubbi e incertezze a chi serve?"

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Nursind  Piemonte sulle stabilizzazioni del personale in sanità

Bene la stabilizzazioni dei 1137 operatori sanitari che per legge,  avendo raggiunto i requisiti, hanno diritto ad essere stabilizzati. A quanto ci risulta però , abbiamo il timore che saranno  solo 354 operatori ( poco più di un centinaio i sanitari ) che saranno stabilizzati al 01 luglio, gli altri, seppur con i requisiti, dovranno aspettare la scadenza del proprio contratto a tempo determinato.

Se così fosse, ci chiediamo:

Perché chi ha i requisiti il 1 luglio per essere stabilizzato  deve aspettare che gli scada un contratto a fine 2022  a fine 2023 o addirittura per alcuni al 2024 ??

Chi può garantire ad un infermiere o un oss  che ha una scadenza di contratto a fine 2022 o a fine 2023 la sua stabilizzazione?

Quali certezze abbiamo sul futuro economico sanitario della nostra regione ?

Questi i dati che ci indicano come per i due terzi del personale quando deciso potrebbe essere  discriminatorio e anche insidioso.

Dovremmo forse invitare questo personale a licenziarsi per essere stabilizzato nel momento in cui ne ha diritto?? Cosa succederebbe in questo caso??? 

Molti di questi inoltre li stiamo perdendo e li perderemo perché di fronte ad una evidente incertezza è comprensibile che si si accetti la chiamata da  altra graduatoria, magari di un altra regione.

Bene invece il fondo che ci permette di prorogare I contratti a fine 2022 per garantire continuità assistenziale.

Bene anche i fondi per il salario accessorio per il 2021 ma per il 2022 chi pagherà..???

Ulteriore preoccupazione nasce dal fatto che dovrà essere garantito il rispetto dei tetti di spesa che potranno essere aumentati solo nel rispetto dell equilibrio finanziario regionale che ci risulta essere a meno 300 milioni di euro.

A tale proposito alcune aziende hanno un numero di operatori da stabilizzare superiore al tetto di spesa assegnato. Tradotto, non hanno i soldi per poter stabilizzare tutti coloro che ne hanno diritto nello propria azienda. Se i tetti di spesa non saranno aumentati come si procederà??? chi sceglierà chi stabilizzare e chi no.

Vorremmo anche sapere inoltre dove sono finiti i finanziamenti dello stato ( dl 34 ) destinati ad alcune precise finalità, quelli  che servivano ad esempio a finanziare il potenziamento dell’assistenza domiciliare e a finanziare l’assunzione di 750 infermieri di comunità. Circa 1500 infermieri da assumere , 55 milioni di euro che forse dobbiamo prendere atto essere finiti a bilancio.

Altro che accordo storico dei 5000 ne sono rimasti in pochi e quei pochi con tante incertezze. 

Gli infermieri sono ancora a credito mediamente di oltre 1000 euro per straordinari e indennità che non saranno pagati.

Intanto gli ospedali sono nuovamente al collasso e la carenza di personale si fa sempre più delicata.

Il segretario provinciale Nursind di Asti, Gabriele Montana rimarca: "Il 30 marzo abbiamo richiesto i numeri delle cessazioni, per aumentare la disponibilità per le stabilizzazioni, senza sforare i tetti di spesa. C'è una parte di personale che non lavora più in Asl At che si è spostato e le disponibilità aumentano per stabilizzare più gente possibile. A breve sapremo di quanto effettivamente aumenterà la disponibilità. Questo è stato chiesto solo da noi in ogni tavolo . Devono venire fuori questi numeri. Quando si parlò di limite di tetti di spesa avevamo avuto segnalazione di tanti colleghi che se ne andavano da Asl At (licenziamenti o mobilità) e avuto la percezione che il numero non era indifferente e dava ampia disponibilità al fatto di stabilizzare i precari. Per noi una nota rilevante".

Redazione

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