/ Attualità

Attualità | 17 luglio 2022, 15:26

"Da bisessuale penso che il Pride sia una carnevalata che mette in ombra la richiesta di pari diritti"

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni estremamente critiche espresse, a poche ore dalla conclusione del Pride astigiano, da Andrea Mattana Renon, consigliere comunale villanovese e già candidato sindaco del paese

Andrea Mattana Renon

Andrea Mattana Renon

C’è chi, da omosessuale, o nel mio caso bisessuale, non va al Pride perché non può dirsi rappresentato da esibizionisti dell’ultima ora. Alcune persone vanno per mostrare solidarietà a gente per anni probabilmente umiliata forse pensando di trovare sostanza invece trovano solo apparenza. Uomini truccati da donna, cartelli contro politici del tutto discutibili, esternazioni quantomeno opinabili, manifestazioni d’affetto che rasentano il ridicolo e tendono anche all’osceno e altre situazioni del genere di cui un normalissimo gay si vergogna non poco.

Il Pride di oggi ormai è una carnevalata che vorrebbe essere protagonista del politicamente corretto ma che getta ombra e dubbi sulla sua naturale vocazione e cioè garantire pari opportunità ad ogni individuo e metterlo al centro del dialogo nella società. Con queste sfilate si accentua ancor più la discriminazione poiché lo spettacolo viene prima dei concetti. Sembrerebbe l’apparire il re della festa e non l’essere come individuo investito di una sua personalità legittima e difendibile.

La trasgressione volgare voluta in questi eventi non è l’ordinaria quotidianità che vorrei e proprio questa grossolanità mi investe e mi ghettizza quasi come se io fossi come quei signori e signore che sfilano tra trucchi e paillettes vestiti da donna o uomini e viceversa. Questo non è il mio mondo né quello che vorrei. Questa mascherata mi offende profondamente come uomo nella mia scelta intima di essere ciò che sono e ciò che voglio essere.

Sono vicino a tutte le famiglie che prendono le distanze da questi eventi e che infastidiscono parecchio i gay che vivono la loro sessualità in maniera normalissima e che a vedere queste cose si vergognano non poco. Il Gay Pride è quindi sempre più una chiusura, una ghettizzazione, dove certi omosessuali se la cantano e se la suonano non pensando al danno che fanno ad altri e all’esempio che danno.

È oggettivo che certe situazioni allontanino l’opinione pubblica dall’argomento “omosessualità” poiché, se rappresentata in questo modo, rischia di far fare mille passi indietro piuttosto che uno avanti. Naturalmente ognuno ha il diritto di manifestare come io ho di scrivere queste poche righe di dissenso.

Amo il mio compagno, l’amore non ha bisogno di essere rappresentato se non dai gesti quotidiani nella coppia e nella famiglia. Forse la riservatezza e vivere i propri sentimenti in maniera sincera e pura è l’unica arma contro le discriminazioni di genere. 

Andrea Mattana Renon

Al direttore

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium