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Attualità | 30 settembre 2022, 17:18

Anche la Caritas di Asti in sostegno ai profughi accampati fuori dalla Questura

Una trentina i pakistani che da giorni sono in attesa di sveltire le pratiche per la domanda di asilo

MerfePhoto

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La Caritas interviene in aiuto ai profughi pakistani che ormai da un mese stazionano davanti alla Questura di Asti.

Il gruppo, composto da una trentina di persone, vorrebbe, in qualche modo, sveltire le pratiche per la domanda di asilo politico, ma i tempi sono lunghi e, quando il futuro rischia di andare alle spalle, diventano lunghissimi.

I ragazzi pakistani sono rispettosi ma tenaci e ormai ci si è quasi abituati a vederli con le loro coperte e la rassegnazione sul volto, davanti all’edificio di corso XXV Aprile.

Una situazione che non ha lasciato indifferenti i volontari Caritas che portano tè caldo, caffè, biscotti, panini.

Per loro scatta anche l’invito a recarsi al centro diurno Il Samaritano per poter usufruire delle docce, dei bagni e ricevere abbigliamento e scarpe.

“È stato bello ed emozionante aiutarli– commenta una volontaria -. Dieci ragazzi dai 20 ai 35 anni ci hanno accolto con un grande sorriso di gratitudine. Sono stati visibilmente contenti di vederci”.

I poliziotti collaborano e invitano i volontari a chiedere in caso di bisogno.

“È una bella esperienza - aggiunge un’altra volontaria - Siamo stati accolti bene anche dal personale”.

I posti nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) sono limitati a poco più di 800 e, quando se ne libera uno, la questura attiva la procedura e attende la valutazione di un’apposita Commissione. Qualcuno trova un lavoro e i minori sono affidati ai Servizi Sociali del Comune, ma è difficile aiutare tutti.

La situazione è ovviamente arrivata al tavolo del questore, Sebastiano Salvo che conferma la disponibilità quotidiana di un agente che dà, in qualche modo, un ordine alla fila. Ma è difficile fare di più.

 

Betty Martinelli

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